Vittorio Veneto, farmacie già intasate dalle richieste di tamponi per Green pass. Dal 15 ottobre rischio problemi per i non vaccinati: “Le agende sono piene”

Tempi duri per coloro, dipendenti pubblici e privati che già non abbiano prenotato, che dovranno fare i tamponi validi per Green pass per poter andare a lavorare dal 15 ottobre. Lo denuncia, per ora, un dipendente di un ente locale della zona, non vaccinato, ma che pone il problema che poi rischia di interessare moltissimi operatori.

“Ho cercato di mettermi in moto per tempo, visto che le disposizioni partono dal 15 ottobre, ma ieri mattina ho telefonato a molte farmacie, quelle abilitate per i tamponi, e tutte mi hanno risposto picche – afferma – perché ormai al colmo delle prenotazioni, hanno le agende piene dopo il 15 del mese prossimo. Le farmacie, perché bisogna andare lì, mi chiedo se riusciranno a sopportare il gran numero di tamponi per chi non si è vaccinato e avrà bisogno del tampone per lavorare. Come trovare la struttura adatta? Neanche se fanno 10 ore di tamponi ce la faranno, perché il serbatoio di utenza è enorme. Bisognerà andare in ginocchio da qualche farmacista a pregarlo che faccia un tampone”.

Il problema è anche che non tutte le farmacie hanno aderito al protocollo e non sono obbligate a farlo. Magari fanno vaccini, ma non tamponi: “L’intasamento è garantito – afferma il dipendente – se siamo già in difficoltà a prenotare un appuntamento ora, come faremo quando sarà l’ora?”.

La situazione tesa viene confermata anche dalla Vittorio Veneto Servizi, la partecipata del Comune che ha messo a disposizione tutte e tre le farmacie per i tamponi: “In vista del 15 ottobre – spiega l’amministratore unico Roberto Biz – tutti stanno cercando di programmarsi le giornate, perché la richiesta è forte e non tutte le farmacie a Vittorio Veneto per esempio daranno questo servizio. Quindi il rischio di saturazione è reale. Come faranno? La risposta è ovvia, altrimenti ogni 72 ore bisogna fare un tampone, il che significa che mediamente sono 120 euro al mese di spesa”.

Il tutto aggravato dal fatto che i tamponi salivari non sono ancora previsti per norma. Probabilmente saranno utilizzati nelle scuole, ma nel mondo sanitario non sono autorizzati nonostante siano più veloci, poichè senza grado accettabile di certezza del risultato.

“L’Ulss dice di vaccinarsi – spiega Biz – ma come Vittorio Servizi ci siamo per i tamponi, anche se sarà pesante per la gestione a causa delle richieste. Dal 9 ottobre avremo un’infermiera per fare i tamponi nelle nostre farmacie, ma il tutto si fa solo con prenotazione, non basta presentarsi perché non sarà possibile. C’è il rischio di creare dei disservizi nella gestione delle farmacie, il sistema non sarà in grado di assolvere a questo impegno”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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