Il Vittorio Veneto Film Festival, rassegna internazionale di cinema per i ragazzi, tra streaming e webinar procede speditamente verso la conclusione (12 dicembre) di una decima edizione “straordinaria”. Nessun evento si svolge in presenza, nel rispetto delle normative vigenti contro la diffusione del Covid-19, ma in compenso è alta la partecipazione online.
Duemila giovanissimi spettatori-critici cinematografici sono collegati dalle scuole e università di tutta Italia, per redigere le recensioni dei 12 lungometraggi in concorso, provenienti da Cina, India, Russia, Repubblica Ceca, Germania e Italia. Opere che affrontano temi di attualità e di particolare interesse per le nuove generazioni di cinefili: la realtà della guerra, l’ansia di essere adolescente, l’amore in tutte le sue forme, il mondo dello sport, eccetera.
Trecento appassionati di cinema si sono accreditati nel sito web del Vvff per seguire gli eventi online. “Un numero che non ci aspettavamo. In presenza non ci sarebbero nemmeno state tante persone – sottolinea Elisa Marchesini, direttrice generale della manifestazione – Il nostro sito è molto articolato e semplice. Chi non è accreditato vede solo alcuni contenuti, mentre chi ha richiesto l’accredito può visionare tutti i 12 film e i relativi contenuti“.
Finora, la decima edizione tutta digitale ha proposto incontri con l’attore Leo Gullotta, ospite speciale del webinar d’inaugurazione (il 16 novembre), insieme con Francesco Bruni, presidente della giuria di qualità. Altri collegamenti streaming hanno messo in contatto il giovane pubblico con giurati, attori, registi, produttori e sceneggiatori dei film in concorso. Tutti gli eventi del festival vengono diffusi in YouTube, Facebook e Instagram.
“Il futuro è questo e ci stiamo abituando“, dice Marchesini, affiancata dal direttore artistico Giovanni Esposito, “Nelle manifestazioni in presenza c’è il calore umano, ovviamente, ma questa formula è adatta ad una distribuzione cinematografica più ampia. Si è creato un gruppo di lavoro molto affiatato. Ognuno di noi è distanziato, pur stando nello stesso posto”.
Il team ha sede a Palazzo Piazzoni di Serravalle, a poca distanza dal Teatro Da Ponte che ha ospitato le passate edizioni (quella del 2019 non si è svolta).
I film che si disputano il primo premio 2020 sono suddivisi per fasce d’età, intitolate a diversi luoghi vittoriesi: Sant’Augusta (III, IV e V scuola primaria), Monte Baldo (I, II, III scuola secondaria di primo grado), Pizzoc (IV e V scuola secondaria di I grado), Visentin (III, IV e V scuola secondaria di secondo grado, studenti universitari e adulti). L’Italia è rappresentata da “Leo da Vinci” di Sergio Manfio (gruppo Alcuni), “Berni e il giovane faraone” di Marco Chiarini, “La mia famiglia a soqquadro” di Max Nardari (regista di origine trevigiana), “L’età imperfetta” di Ulisse Lendaro, “La guerra a Cuba” di Renato Giugliano, “La partita” di Francesco Carnesecchi.
(Fonte: Cristiana Sparvoli © Qdpnews.it).
(Foto: Elisa Marchesini).
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