Se ne discute da oltre dieci anni. E il 20 luglio l’amministrazione comunale illustrerà alla cittadinanza, così come vuole l’iter burocratico, i contenuti del Pat, il piano di assetto del territorio. Il passo successivo saranno le osservazioni, quindi il passaggio in consiglio comunale per la sua adozione.
Vittorio Veneto è uno dei pochi Comuni trevigiani ancora privo di Pat. Se ne discute dai tempi dell’amministrazione Scottà, che nel maggio 2008 licenziò il documento preliminare. Poi la questione venne portata avanti dall’amministrazione Da Re e ora la giunta Miatto punta a chiudere il cerchio.
ll Pat, oltre agli aspetti urbanistici, terrà conto anche delle tutele innescate dal riconoscimento a Patrimonio Unesco delle colline di Conegliano e Valdobbiadene, con Vittorio Veneto che rientra in parte nella “core zone” del sito, e del rischio sismico del territorio.
“Il 20 luglio – annuncia il sindaco Antonio Miatto – ci sarà la presentazione pubblica di quanto fino ad ora prodotto. Essendo vincolati per i posti in presenza, l’incontro sarà trasmesso anche via streaming. Con la redazione del Pat abbiamo parallelamente portato avanti anche le valutazioni in ordine al rischio sismico, tenuto conto che da alcuni mesi il nostro comune è stato elevato da livello 2 a livello 1, il massimo, nella scala della zonazione sismica. Da qui è nostro interesse procedere anche con una microzonazione sismica di terzo livello del territorio comunale per meglio definire i luoghi percorsi delle faglie e, di conseguenza, le modalità di future edificazioni o messa a norma sismica di strutture esistenti”.
Il Comune, al riguardo, ha già avviato un dialogo con l’Università di Udine che già si è occupata di una simile ricerca e studio a Follina, Miane e Cison di Valmarino.
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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