“Senza un doppio senso moriremo”. A lanciare il grido d’allarme sono i commercianti di via Da Ponte.
Da giugno 2020 il senso di marcia della strada, dopo un periodo di doppio senso concomitante con il cantiere ferroviario in via Lioni, è stato invertito, con direzione via Pretorio-via Manin e il flusso che ora arriva da Ceneda non ha uguali rispetto a quello che un tempo proveniva dal centro.
Per questo i commercianti sollecitano un provvedimento da parte del Comune e lo fanno anche per il tramite della loro associazione di categoria, Ascom Vittorio Veneto.
“Chiediamo un incontro tra associati di via Da Ponte e amministrazione comunale per tentare di risolvere il problema di questa strada. Il nuovo senso di marcia – evidenzia Michele Paludetti presidente di Ascom Vittorio Veneto – ha penalizzato le attività della via. A questo si è aggiunta la pandemia: ora le attività sono alla canna del gas. Serve quindi un incontro costruttivo, una discussione con animo sereno, prima che sfoci in una “nuova via Oberdan”. La richiesta è di un doppio senso di marcia nel tratto della via scandito da negozi”.
La questione era approdata anche nel consiglio comunale di metà febbraio con un’interrogazione a firma del consigliere Giulio De Antoni (civica Dus).
In quella occasione il sindaco Antonio Miatto aveva risposto che non ci sono le caratteristiche previste dal codice della strada per realizzare quella micro-rotonda all’altezza di via Castaldi che era stata utilizzata durante il cantiere di via Lioni.
“La mia disponibilità a incontrarci c’è, ma sarà meglio parlare anche con la polizia locale per capire la reale fattibilità di un doppio senso di marcia – interviene il vicesindaco Gianluca Posocco – Il problema c’è. Non solo i commercianti della via, ma anche dei cittadini mi hanno chiesto il ripristino del doppio senso di marcia in un tratto di via Da Ponte”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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