Vittorio Veneto, ieri la “Giornata mondiale dei poveri”: dalla Caritas alcuni dati sulla povertà nella diocesi

Ieri, domenica 18 novembre 2018, tutti gli operatori di pace sono stati chiamati a riflettere in occasione della “Giornata mondiale dei poveri”. La Caritas di Vittorio Veneto fornisce alcuni dati su questo triste fenomeno che ha visto in Italia una pesante recrudescenza dopo la crisi economica che ha colpito il nostro paese ormai una decina di anni fa.

Chi sono i poveri dei quali si occupa la diocesi? Quali sono le principali richieste delle persone che bussano alla porta della Caritas per chiedere un aiuto? Sono queste le principali domande alle quali ha cercato di rispondere lo speciale de “L’Azione”, il settimanale della diocesi di Vittorio Veneto.

I dati sono stati elaborati da Francesca Bosin, studentessa universitaria di Piove di Sacco, sotto la supervisione della dottoressa Mariangela Guidolin, ricercatrice del Dipartimento di scienze statistiche dell’Università di Padova.

La provenienza dei circa 5549 bisognosi che si rivolgono alla Caritas è principalmente europea e africana. La fascia d’età che più richiede aiuto è quella tra i 51 e i 70 anni. Il grado di istruzione raggiunto da coloro che chiedono un sostegno economico è la licenza media inferiore. Parliamo di molte persone coniugate, spesso con figli, ed è importante sottolineare, considerandolo una vera piaga nazionale, come le separazioni e i divorzi creino ulteriori situazioni di disagio con donne che non percepiscono con regolarità gli assegni di mantenimento dagli ex mariti e uomini che cadono in rovina dovendo elargire somme di denaro alle ex mogli, anche per il mantenimento dei figli, e che, se l’assegnazione della casa familiare va alla madre con i figli, non sono in grado di pagare un canone di locazione per poter vivere in un altro appartamento.

A queste situazioni si aggiungono le condizioni in cui versano gli immigrati che si trovano al di fuori dei circuiti legali di accoglienza e tutte le persone che, abbandonate dalle famiglie per problemi nella vita di relazione, cadono nel tunnel della droga, del gioco d’azzardo, dell’alcol e della dipendenza da farmaci. Gli ambiti di richiesta di aiuto sono beni e servizi materiali, seguiti da lavoro, sussidi e finanziamenti oltre all’ascolto.

Con questi dati la Caritas diocesana invita, considerando anche l’avvicinarsi delle festività natalizie, a pensare alle persone più sfortunate che non vivono a migliaia di chilometri di distanza ma si trovano a pochi passi dalle case anche nel “ricco Nord-est”, così come un tempo si definiva quello che oggi è un territorio dove crescono sempre di più le disuguaglianze.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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