Vittorio Veneto, il 19 dicembre chiude dopo 68 anni l’edicola di piazza Foro Boario a Serravalle

Un drastico calo delle vendite, l’apertura del traforo di Santa Augusta, la pandemia e una disaffezione verso i giornali soprattutto tra i più giovani: è arrivata al capolinea la storia dell’edicola di piazza Foro Boario a Serravalle, il chiosco dei giornali aperto nel 1953.

All’epoca era collocato a fianco della portineria di quello che era l’ospedale di Serravalle. Con il recupero del complesso a distretto socio-sanitario, una dozzina di anni fa l’edicola venne spostata a lato dell’Itis e qui rimarrà fino al 19 dicembre, ultimo giorno per acquistare il giornale. Poi il chiosco verrà smantellato.

Non ci sarà alcun passaggio di proprietà. Il titolare Alessandro De Vescovi non ha nemmeno cercato un successore, conscio delle difficoltà di questo settore e della scarsa reddittività di un’attività che vive solo di giornali, non potendo – visto il limitato spazio di un chiosco – avere in aggiunta una cartoleria o una tabaccheria.

Alessandro, laurea in tecnologie industriali, e il fratello Giorgio, ingegnere, avevano rilavato l’attività nel 2015 da Gianni Betto, che l’aveva gestita per quasi 40 anni. All’epoca, non trovando lavoro, aveva deciso di prendere l’edicola. Un’attività che ha sempre funzionato fino alla pandemia.

Buone le vendite fino alla primavera 2020, poi il drastico calo. Alessandro – nel frattempo il fratello aveva già trovato un lavoro come ingegnere – ha tenuto duro, aiutato nella gestione dell’edicola dalla mamma, fino a quando gli è stato offerto un posto fisso per quello che aveva studiato. Posto che ha già accettato, tanto che ora è la mamma a traghettare l’edicola verso la chiusura.

“Questo – racconta – non è un lavoro redditizio. Negli ultimi tempi lavoravo per pagare tasse e spese: non usciva nemmeno uno stipendio minimo”. 

L’apertura del traforo ha tolto tutti i clienti di passaggio che arrivavano da nord. La pandemia ha ridotto le uscite degli anziani, coloro che per la maggiore acquistano i giornali. Il vicino distretto socio-sanitario ha registrato un drastico calo di accessi di pazienti da marzo 2020, persone che prima della pandemia pure acquistavano il giornale. 

“I giovani preferiscono informarsi sui media digitali e c’è una generale disaffezione verso la stampa locale e nazionale. In pratica nell’ultimo anno la gente ha smesso di comprare il giornale. Eppure qui c’era un bel giro di clienti” testimonia la famiglia De Vescovi.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati