Vittorio Veneto, il consigliere Santantonio (FI): l’ex Carnielli al centro della prossima campagna elettorale

La discussione sul recupero dell’ex complesso industriale Carnielli, dopo la mozione approvata a maggioranza nell’ultimo consiglio comunale e che il capogruppo del Partito democratico Marco Dus ha applaudito, sarà una dei cavalli di battaglia della prossima campagna elettorale: lo ha annunciato il consigliere di Forza Italia Paolo Santantonio.

Si tratta di un’ex fabbrica di biciclette in centro città, ora in mano al curatore fallimentare, che preoccupa per via dell’attesa e non ancora avvenuta bonifica dei suoli inquinati dal cromo esavalente e delle coperture in eternit.

“Però la mozione forse finalmente stabilirà chi deve fare questa benedetta bonifica – ha affermato il capogruppo Marco Dus -. La Carnielli è chiusa da decenni, e ancora non si capisce se la responsabilità della bonifica debba essere fatta dal curatore fallimentare oppure no. Noi abbiamo sbloccato la situazione mesi fa, ma la bonifica rimane ancora incompiuta. Ci sono delle sentenze del Tar che dicono che la responsabilità è in capo al curatore, altre invece che dicono che la bonifica non può essere fatta dal curatore e l’amministrazione non può intimare un bel nulla”. Da qui la richiesta al sindaco di attivarsi per un incontro con il giudice delegante, come approvato in consiglio comunale.

Una conclusione che non ha per nulla soddisfatto Paolo Santantonio, consigliere di Forza Italia, che nei suoi interventi sul tema è stato durissimo, soprattutto in relazione a due documenti del 2014 e del 2015 che “se conosciuti – ha detto – avrebbero potuto determinare un diverso e più rapido approccio ad almeno uno dei due gravissimi problemi dell “Bomba Carnielli”. Stiamo parlando di eternit in stato di abbandono, killer conclamato dalla scienza medica in generale e dalla pneumologia in particolare. Ci rendiamo conto di conto di ciò che è avvenuto, o meglio, di ciò che non è avvenuto? Il perito segnala nei documenti un potenziale grave problema per la salute pubblica, la legge indica i tempi in cui deve essere risolto, l’ufficio legale indica la strada per affrontarlo, ma nulla è stato fatto”.

Cosa dicevano i documenti “fantasma”? Nella ricostruzione di Santantonio emerge che il 27 novembre 2014 il Comune veniva informato che le coperture in eternit versavano in stato di conservazione “pessimo” e che per legge dovevano essere rimosse “entro i successivi dodici mesi”, ossia entro novembre 2015. E poi, il 17 marzo 2015, con riferimenti alla giurisprudenza in quel momento vigente, l’ufficio legale del Comune scriveva che “il curatore fallimentare può diventare quindi destinatario di provvedimenti amministrativi che impongano degli obblighi di intervento a tutela della salute pubblica, ivi compresi interventi di bonifica veri e propri”.

“Che poi oggi, 12 novembre 2018, – ha continuato Santantonio – nel dovuto parere di regolarità si scriva, “che il parere legale richiamato risulta datato e non è dunque aggiornato sulla base della recente giurisprudenza” non sposta di una virgola il problema. Il 17 marzo 2015 il parere legale dell’avvocato Colla era aggiornato sulla giurisprudenza in quel momento vigente. E come tale doveva allora, essere valutato per prendere i provvedimenti amministrativi indicati dall’avvocato Colla”.

Sono trascorsi però anni e l’eternit è ancora lì, subendo anche la grandine del 2017: “Continuando a sfarinarsi lentamente e inesorabilmente giorno dopo giorno – afferma Santantonio . C’è da rabbrividire al pensiero di cosa può essere entrato nei polmoni dei vittoriesi in questi anni. Ci vogliamo rendere conto che lì i vittoriesi hanno respirato e continuano a respirare sotto migliaia di metri quadrati di eternit che dovevano essere rimossi entro il novembre 2015? Da quattro anni i vittoriesi stanno subendo una ingiustizia”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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