Il vescovo di Vittorio Veneto accompagna la sua Chiesa nella ripartenza con una lettera in cui invita i suoi fedeli a riprendere il cammino con fiducia.
L’esperienza vissuta nelle settimane caratterizzate dal picco della pandemia diventa tesoro prezioso per il tempo che sta davanti a ciascuno e che va vissuto con una migliore profondità e apertura a Dio e ai fratelli. Questo in sintesi il messaggio di monsignor Corrado Pizziolo, che ha scritto dopo essersi confrontato con più persone.
“Ciò che è stato – afferma il vescovo vittoriese – deve servire per affrontare in modo diverso alcuni aspetti della vita, quali l’uso del tempo, il valore e la qualità delle relazioni con gli altri, il senso della nostra fragilità come esseri umani“.
“Mi ha molto colpito – scrive Pizziolo – il messaggio diramato in tanti modi nel momento iniziale della pandemia: “Andrà tutto bene”. Ora che il momento più buio sembra essere terminato possiamo con certezza dire che per molti non è proprio andato tutto bene e che in questi giorni molte persone e molte famiglie stanno facendo i conti con le drammatiche conseguenze che questo periodo ha determinato”.
La capacità di cogliere i semi di bene anche nei momenti più bui è stata fondamentale e per molti la certezza della fede è stata imprescindibile nel momento della prova.
Il vescovo esprime poi dei grandi grazie, ad iniziare dal personale sanitario che era in prima linea, per passare attraverso i preti e gli operatori pastorali, fino alle persone più semplici. “Non ho certo la pretesa di nominarli tutti – afferma -, ma mi vengono in mente alcune persone che ho potuto vedere con i miei occhi: il giornalaio che è rimasto stoicamente al suo posto anche se i clienti erano davvero rari; le commesse dei supermercati a contatto per ore e ore con i clienti; gli autisti degli autobus che hanno sempre continuato a svolgere il loro servizio”.
“Grazie ai nostri sindaci e alle forze dell’ordine – prosegue Pizziolo – Grazie a tutti costoro e a moltissimi altri che hanno dato segno di grande responsabilità, in particolare gli insegnanti dei vari ordini di scuola, che si sono impegnati a raggiungere i loro allievi e a portare avanti l’impegno didattico attraverso la via telematica”.
Per ripartire in modo diverso e trasformare quanto vissuto in tempo di grazia, monsignor Pizziolo offre dei suggerimenti concreti: “Prendere in considerazione il modo in cui utilizziamo il tempo che abbiamo a disposizione e dedicare molta cura a verificare quanto lo consideriamo un puro bene di consumo individuale e non piuttosto un dono del Signore e un’occasione per impegnarci nelle scelte fondamentali della vita”.
E ancora: “Porre al centro della nostra ripresa la cura delle relazioni tra le persone. Tener ben presente nel nostro modo di vivere la consapevolezza di ciò che significa essere persone fragili, vulnerabili, contrassegnate dalla finitezza creaturale, con tutto ciò che questo implica nella nostra visione di fede nel Vangelo di Gesù”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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