A Ceneda di Vittorio Veneto, la Rotonda di Villa Papadopoli ospita un vasto mercatino del libro, organizzato dall’associazione Zheneda in capo a Aldo Bianchi, che offre la possibilità di ritrovare volumi di edizioni estinte, così come altri di stampa più fresca. Dalle copertine gialle ai saggi naturalistici, dal fumetto alla poesia, i corridoi circolari del curioso edificio garantiscono di potersi immergere in una silenziosa ricerca vorticante.
Oltre all’esposizione dei volumi, al primo piano si svolgono incontri e dibattiti sul futuro del libro e dei piccoli editori, oltre che le premiazioni di chi continua a scrivere, a leggere e a pubblicare. Tra i presenti, alcuni autori della provincia hanno ricevuto un encomio per le loro opere edite o inedite: Letizia De Martin, con il suo “Giro di Vite”, Paola Nascimben “Pro Certamine”, Michele Zanetti “La ballata di Temi” e Sandro Carniel, “Oceani. Il futuro scritto nell’acqua” (edizioni Hoepli).
“È il libro che costruisce la nostra cultura, ci forma e crea una coscienza collettiva” afferma la presentatrice Paola Alessandra Vacalebre, presidente dell’associazione Perinciso, nel corso dell’evento di venerdì scorso. “La lettura è condivisione e solitudine allo stesso momento, ognuno di noi recepisce un messaggio uguale ma diverso”.
I ringraziamenti vanno ai protagonisti della carta stampata nel territorio, all’editore Roberto Da Re Giustiniani della copertina Kellermann che approfondisce la situazione del mercato della lettura e a Leo Pizzol, presidente dell’associazione Zavřel. Mentre l’Italia si trova ad avere una percentuale di lettori pari al 41% della popolazione (in confronto a Francia, 75%, e Germania, 82%), l’illustrazione, in particolare il segmento destinato all’infanzia, continua ad avere grande impatto nelle scuole grazie alla professionalità di alcuni insegnanti che promuovono questo tipo di materiale sia a livello didattico che come svago. Questa categoria spesso non salva le librerie indipendenti, che sono sempre più messe alla prova dalle case editrici maggiori, le quali – secondo Da Re Giustiniani – detengono anche i punti vendita, preferendo matematicamente i propri prodotti a quelli esterni, tant’è che circa l’80% dei libri fa parte dei 5 maggiori gruppi editoriali leader in Italia.
Non si tratta quindi di un problema derivante dalle nuove forme che il libro ha preso negli ultimi anni, con la progressiva digitalizzazione dell’editoria, ma di un deficit che ha a che fare con il tempo che dedichiamo a quest’attività. L’invito è quello di sperimentare premi, concorsi, distribuzioni alternative per permettere anche alle case editrici minori, magari quelle del territorio, di rimanere attive in un campo estremamente competitivo. Invito che viene colto da organizzatori come Aldo Bianchi, dell’associazione Zheneda, che sottolinea “La cultura a Vittorio Veneto sta crescendo. Io sono ottimista, ma si può fare ancora meglio“.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it). ).
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