Se non è già un avvio di campagna elettorale 2024 poco ci manca: di fatto certe pubblicazioni o libri si vedevano a ridosso delle scadenze elettorali amministrative, spesso scarsamente incisive.
Il Pd e l’associazione Vittorio Vi.Ve hanno voluto bruciare le tappe, e proprio in questi giorni circola in città il “1. Foglio periodico di informazione sulla città di Vittorio Veneto”, curato dal Circolo cittadino del Partito Democratico.
In particolare l’anima del lavoro è l’architetto Mario Da Re (nella foto), fondatore di Vittorio Vi.Ve.: “Va bene così, non ci si può mettere due mesi prima per individuare squadre e uomini per amministrare – spiega – stiamo cominciando ora a lavorare per mettere a punto prima del prossimo anno una squadra che sia informata su tutto e in grado di concorrere alle prossime elezioni”.
Sostanzialmente un cambio di strategia a 360 gradi, che stravolge l’ambiente politico: “Partiamo dal presupposto che la gente partecipa sempre meno alla vita amministrativa – sostiene Da Re – e facciamo questo lavoro dunque da ora per tenere costantemente informata la cittadinanza. Ci vuole tempo, completeremo questa iniziativa con incontri pubblici periodici. In pratica più che campagna elettorale questa è una iniziativa politico-amministrativa per gettare le basi di una nuova amministrazione della città”.
Il foglio informativo è autofinanziato da aderenti all’associazione e non contiene pubblicità. Ovviamente nel mirino è l’operato dell’amministrazione Miatto, “fallimentare” dopo due anni di governo, che già nel primo “editoriale” è accusata di decidere solo sulla base di quanto spera di ricavare al voto “che cerca di assicurarsi con operazioni demagogiche che possono sì suscitare il facile ma miope favore della gente, e che non danno alla città una prospettiva di crescita di lungo periodo”.
Così le scelte programmatiche di 8,5 milioni di euro che per il Pd dovrebbero derivare da un Piano di assetto del territorio (mancante), un piano di servizi (mancante), un piano di sviluppo e rigenerazione (mancante), non tengono conto invece della situazione demografica né delle strutture e servizi esistenti da cui trovare carenze e indicazioni: “quindi una proposta totalmente casuale e mal costruita da respingere sotto ogni aspetto, 8,5 milioni di euro sprecati”.
E via con la lista del piano opere pubbliche con tanto fumo e poco arrosto, tipo il recupero dell’area dismessa dell’ex caserma Gotti da 3,5 milioni di euro. Oppure la valorizzazione della Val Lapisina. Bocciata anche la nuova scuola materna a Forcal che consuma territorio, idem per il centro polifunzionale per la famiglia di San Giacomo, giudicato il progetto meno condivisibile.
Il dibattito proseguirà sui social, nelle pagine di Vittorio Vi.Ve. e del Partito democratico e c’è da prevedere che non sarà tanto tranquillo.
(Foto: Mario Da Re).
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Vittorio Veneto, il Pd dà fuoco alle polveri e anticipa la strategia per il 2024: un foglio informativo periodico e incontri per valutare le scelte dell’amministrazione

