Tutto il primo piano di Palazzo Todesco, destinato dall’amministrazione comunale a mostre d’arte e cultura sabato 10 ottobre, alle 10, viene intitolato a due fotografi vittoriesi: Giulio Marino e Alfredo Marin.
L’occasione sarà la mostra “Vittorio Sessanta Settanta”, prevista per il pomeriggio alle 18 proprio al primo piano del palazzo con le immagini dei due fotografi che con il loro prezioso lavoro hanno descritto la città di Vittorio Veneto lungo tutto il Novecento.
Il tutto promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Vittorio Veneto e organizzato dalla Fondazione Minuccio Minucci. La mostra poi sarà visitabile gratuitamente fino al 3 gennaio 2021 ogni sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Intitolazione e inaugurazione, per emergenza Covid-19, sono solo su invito, ma sarà comunque possibile vedere l’evento in diretta web dalle pagine: www.facebook.com/comunevittorioveneto e youtube.com/comunevittorioveneto
Giulio Marino (1890-1962) nasce a Serravalle di Vittorio, figlio di un orefice e argentiere. A Venezia, inviato dalla famiglia, Marino conosce e inizia ad apprezzare l’arte della fotografia. Nel 1911, tornato a Vittorio Veneto, apre il suo studio fotografico in via Nicolò Tommaseo, aprendo negli anni Venti anche due succursali: una a Pieve di Soligo nel cortile dell’albergo “Al Leone” e l’altra a Conegliano in viale della Stazione.
Nel 1924 terminano i lavori di costruzione della “villa laboratorio” di via Cavour dove eserciterà la sua professione fino alla fine.
Nella bottega di Giulio Marino, impara il mestiere Alfredo Marin (1902-1979). Figlio di un postino e di un’operaia tessile. Dopo il suo apprendistato presso la bottega di Marino e il periodo di leva obbligatoria, dove ha potuto cimentarsi in veste di radiotelegrafista, nel marzo del 1921 Marin apre lo “Studio fotografico Alfredo Marin” in via Lioni.
Nell’estate del 1949 il secondogenito di Marin, Raffaello, inizia a lavorare insieme al padre, sicuro su quale sia il suo futuro lavorativo. Negli anni Cinquanta e Sessanta, lo studio Marin vive un’epoca d’oro ed è il protagonista assoluto sia a livello cittadino che nei dintorni.
Alla morte di Alfredo nel gennaio del 1979, è Raffaello a portare avanti la tradizione familiare, proseguendo l’attività dello studio fotografico fino al 1996.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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