Vittorio Veneto, la lettera dei parenti di persone che frequentano il Ceod contro il provvedimento anti covid nelle strutture

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione firmata da un gruppo di genitori e parenti di persone disabili che frequentano il Ceod vittoriese in merito a una situazione creatasi causa vaccini:

“Siamo un gruppo di genitori o parenti di persone disabili in età adulta che frequentano i Ceod, centri diurni per la disabilità, del vittoriese. Con questo nostro appello intendiamo rendere nota una situazione incresciosa che si è venuta a creare in questi giorni. Siamo stati convocati per un incontro con l’Ulss, tramite telefonata con un solo giorno di preavviso e senza nemmeno anticiparci il motivo e l’argomento.

Solo all’atto della riunione abbiamo capito che  si era stati riuniti in quanto genitori e parenti di ospiti del Ceod non ancora vaccinati per il Covid e ci è stato comunicato che i disabili non vaccinati non avrebbero più potuto usufruire del trasporto con pulmini organizzato dai Ceod stessi e che, all’interno dei vari Centri sarebbero stati riuniti in gruppo, isolati dagli altri ospiti, mettendo così insieme persone con gradi di disabilità molto diversi.

Inoltre a questi ospiti che già saranno penalizzati per un improvviso cambiamento di trattamenti consolidati nel tempo, verrà imposto una specie di isolamento coatto, rischiando così di compromettere i risultati raggiunti con tempo e fatica da parte degli operatori specializzati.

Questa è un’imposizione che creerà problemi sia alle famiglie (per le quali il trasporto in pulmino è una condizione essenziale) che per i disabili stessi, instabili psicologicamente, per cui ogni variazione repentina potrebbe risultare problematica. In più verrà imposto l’obbligo di un tampone alla settimana.

Come non bastasse, ai genitori e ai parenti è stato comunicato che il provvedimento sarà di applicazione immediata, cioè a partire dall’inizio della settimana prossima, quindi senza  alcun margine di tempo per cercare una qualche soluzione, e tutto ciò a sole due settimane dalla chiusura estiva delle prime tre settimane di agosto.

È stato detto che la motivazione di queste scelte è stata la necessità di proteggere i non vaccinati ma se davvero lo scopo è questo, il riunirli tutti insieme potrebbe creare una maggiore situazione di rischio di contagio. Invece la nostra sensazione è che questa non sembra una scelta di un servizio sanitario pubblico in aiuto a persone e famiglie fragili, ma di più una punizione da caserma in stato di emergenza bellica.

Noi genitori e parenti tutori dei disabili non vaccinati ospiti dei Ceod ci si augura che sia stato un eccesso di zelo da parte di dipendenti Ulss, forse senza nemmeno delle precise disposizioni dei loro dirigenti, che hanno impropriamente tentato di forzare la mano prospettando azioni ingiustificate e fuori luogo ma alle quali non seguiranno le minacciate ritorsioni”.

(Fonte: Lettera firmata da un gruppo di genitori e parenti di persone disabili ospiti dei Ceod del vittoriese).
(Foto: web).
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