Dai 4,5 milioni del 2013 a 750 mila euro attuali. Il complesso ex Carnielli di Vittorio Veneto “come sta” vale davvero molto meno rispetto al prezzo iniziale dell’asta. Ma ci sono da aggiungere a carico dell’eventuale compratore anche gli oneri per la bonifica, che sarebbe l’elemento discriminante.
Chissà se alla prossima asta, dopo quella andata a vuoto a ottobre, quando la richiesta era di 1 milione e 500 mila euro, si riuscirà ad assegnare il sito denunciato come pericoloso da più voci: oltre all’inquinamento da cromo, per l’attività che si svolgeva, incombe pericolosamente quello da amianto, con l’eternit che si sta sbriciolando.
E’ per questo che l’assessore all’ambiente Giuseppe Costa (nella foto), che prima di lasciare l’incarico amministrativo per il quale non si ripresenterà, vuole lasciare un segno, una via a chi verrà dopo questa amministrazione, per il recupero: “I tempi sono ridotti, ho insistito con il curatore per anticipare l’asta al 26 febbraio – dice – e ora o c’è un privato che interviene subito, o in alternativa poi a offerta libera se qualcuno è davvero interessato. Ma tutto deve avvenire nel giro di una decina di giorni. Se non si risolve il curatore dovrebbe restituire il “bene” al primo titolare fallito con il rischio che nulla si muoverà, poiché rimane l’obbligo di bonifica, costosa, per chi avrà l’area”.
“Per evitare questo, ho suggerito al sindaco che una volta passati i dieci giorni dall’asta il Comune offra 1 euro, in modo tale di avere la titolarità per fare subito la prima opera indispensabile, la bonifica dell’amianto“.
Ci vorranno dai 70 ai 100 mila euro intanto per mettere in sicurezza ed evitare che la copertura continui a sfarinare pericolosamente. Poi toccherà al Comune presentare un progetto complessivo di bonifica, amianto più cromo, abbattimento e ricostruzione, per il quale ci vorranno ancora anni. Il progetto attuale sarà oggetto di riesame poiché risale a più di dieci anni fa.
“E’ un intervento come assessore alla salute dei miei cittadini: se viene un’altra grandinata come quella del 2017 che ha bucato i tetti di eternit non dobbiamo farci trovare impreparati”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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