“L’anno vecchio è finito, ormai. Ma qualcosa ancora qui non va” cantava Lucio Dalla.
È proprio sulle note dell’anno che verrà che questa mattina, lunedì 29 marzo, una decina di musicisti si sono ritrovati alla Fondazione Piccolo Rifugio per protestare contro le chiusure previste dai decreti.
“È un anno che non lavoriamo – spiega Luca Carrara, uno degli organizzatori – e abbiamo deciso di organizzare questo flash-mob per far sentire la nostra voce perché siamo disperati”.
La scelta del lunedì, giorno di mercato a Vittorio Veneto non è stata casuale per questa protesta: “Crediamo che la musica – continua l’organizzatore – sia alla base della vita di ognuno di noi, proprio come le verdure e il cibo”.
Per i musicisti si è trattato del primo spettacolo dal vivo dopo un anno di inattività e la loro esibizione non ha lasciato indifferenti i molti curiosi: “Mi dispiace molto per tutta la loro categoria – dice una spettatrice – speriamo che ben presto questa situazione si sblocchi e torni tutto alla normalità”.
Una protesta quella di oggi che ha avuto anche un secondo scopo: i musicisti infatti si sono esibiti di fronte agli ospiti dell’associazione Piccolo Rifugio anch’essi visibilmente felici di poter assistere a uno spettacolo dal vivo.
Nonostante l’arrivo dei ristori, per molti dei musicisti presenti è stato un anno molto difficile: “I pochi aiuti che sono arrivati – dice Carrara – non sono sufficienti per chi vive solamente di musica”.
Presente alla protesta anche il violinista vittoriese Emanuele Bastanzetti: “Oggi siamo qui perché abbiamo il desiderio di tornate a suonare e perché vogliamo che la gente capisca che la musica è ancora viva”.
“Visto il successo della manifestazione di oggi – concludono gli organizzatori – è possibile che vengano organizzati altri spettacoli, magari sempre in concomitanza dei mercati cittadini”.
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