C’è crisi nelle partite Iva ma arriva la scadenza dal Comune: un imprenditore scrive al sindaco Miatto

Riceviamo e pubblichiamo una lettera da parte di Luigi, un imprenditore di Vittorio Veneto rivolta al sindaco Antonio Miatto riguardo alle serie problematiche che stanno interessando il mondo delle partite Iva, dopo la mancata riapertura delle attività commerciali.

Illustrissimo Sig. Sindaco, mi spiace doverle segnalare di aver ricevuto da parte dell’ufficio Patrimonio una comunicazione che mi ha molto amareggiato.

Devo fare una premessa: la nostra società si occupa di servizi, consulenza ed editoria, rivolti al mondo Ho.Re.Ca, l’80% del nostro fatturato è generato da pubblici esercizi, bar ristoranti, gelaterie, pasticcerie ecc. Un sistema produttivo legato al commercio e al turismo con 85 miliardi di fatturato prodotto e 1.200.000 occupati, è un settore trainante dell’economia del Paese.

Come è noto a tutti, sono tra le categorie più penalizzate dopo quasi tre mesi di chiusura a causa dello tsunami Coronavirus. Gli interventi sin qui messi in campo dal Governo sono solo una risposta parziale: i dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione, la liquidità non è ancora arrivata, la garanzia al 100% dello Stato per importi massimi di 25mila euro è una cifra lontanissima dalle effettive esigenze delle imprese.

Il settore con presunti 30 miliardi di euro di perdite è in uno stato di crisi profonda con il serio rischio di veder chiudere definitivamente 50mila imprese e di perdere 300 mila posti di lavoro (fonte Fipe-Confcommercio).

Un plauso al Comune che per sostenere i cittadini con maggiori difficoltà economiche, si è attivato assegnando i buoni alimentari, ma per il popolo delle Partite Iva quali aiuti sono stati messi in campo?

È forse inviare una richiesta, con scadenza perentoria, di pagare le spese di gestione dell’immobile di proprietà comunale che occupiamo in qualità di affittuario?

Le voglio far notare il tono di alcune frasi contenute nella missiva: “Si ricorda che nel caso di mancato pagamento entro i termini indicati si provvederà, a termini di legge, al recupero della somma procedendo altresì alla revoca della disponibilità dell’immobile.”

In un momento di crisi economica profonda, l’aiuto dell’Amministrazione è la revoca della disponibilità dell’immobile?

Chiedo delucidazioni ai vostri uffici sulla natura delle spese di gestione, visto che non è stata allegata nessuna tabella riepilogativa, mi si risponde: “il conteggio per l’anno 2019 è stato definito, come stabilito dalla Giunta Comunale, come valore forfettizzato rispetto al conteggio 2018 con una riduzione del 5%. Alla luce del periodo di emergenza, l’eventuale conguaglio con la relativa trasmissione delle tabelle riepilogative, verrà inviato successivamente. Si chiede cortesemente pertanto di procedere al versamento di quanto previsto nella precedente nota prot. n. 10887/2020”.

Alla luce del periodo di emergenza? Sembra tutta una farsa, intanto paga che poi ti arriverà il conguaglio…

Che altro aggiungere, ringrazio la sensibilità di questa Amministrazione! Non contesto le spese, che è giusto e doveroso pagarle, ma forse in un periodo di crisi in cui stanno attraversando le Partite Iva, non si poteva rimandare il pagamento?

Signor Sindaco non mi si venga a dire che è un problema di bilancio. Evidentemente il lockdown per il dirigente comunale che ha il posto fisso e il 27 del mese è sicuro di ricevere la busta paga non è un problema, ma per chi vive della propria attività imprenditoriale le cose sono un po’ diverse.


(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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