Via libera, a maggioranza, alla variazione al piano opere pubbliche che introduce cinque nuove opere: la rigenerazione urbana dell’ex caserma Gotti per 3,5 milioni di euro, la rigenerazione territoriale della Val Lapisina per 1,5 milioni di euro, l’efficientamento energetico della scuola materna ed elementare “Polo” per 658.550 euro, la realizzazione della nuova scuola dell’infanzia “Manzoni” a Forcal per 2,7 milioni di euro e la realizzazione nell’ex asilo di San Giacomo di Veglia di un centro polifunzionale per la famiglia per 850mila euro.
Tutte opere che troveranno copertura per la quasi interezza con bandi nazionali e con il fondo Gse ai quali il comune di Vittorio Veneto si candida.
La discussione in aula è stata particolarmente animata sulla scelta, fatta dall’amministrazione comunale di candidare la Val Lapisina e l’ex caserma Gotti, anziché scegliere altri siti urbani, in particolare villa Papadopoli.
“L’ex Gotti per me non è una priorità – ha affermato la consigliera Mirella Balliana (Rinascita Civica) – Il quartiere di Ceneda è stato completamente escluso sebbene da anni sia in sofferenza. La riqualificazione di villa Papadopoli era una possibilità per il quartiere di Ceneda di riattivarsi. E per la Val Lapisina si potevano percorrere altre strade”.
Concorde il collega Alessandro De Bastiani: “Vogliamo confrontare la Gotti con villa Papadopoli? Mi sarebbe piaciuto che i vittoriesi fossero stati interpellati sull’area meritevole di finanziamento. Non ho dubbi su ciò che avrebbero scelto. Si sta perdendo un’altra grande occasione visto il degrado in cui versa villa Papadopoli”.
“Tutti amiamo villa Papadopoli – ha replicato il sindaco Antonio Miatto -, ma con quei soldi (il finanziamento da 5 milioni di euro del bando ndr) sarebbe stata messa in sicurezza solo in parte”.
Gli ha fatto eco l’assessore alla cultura Antonella Uliana: “Appoggio la scelta dell’amministrazione comunale di non destinare quel fondo a villa Papadopoli e di venderla ad un privato. Il comune non è in grado di tutelarla. Aver partecipato al bando con la villa, avrebbe voluto dire trasformarla in un eterno cantiere dal momento che i fondi sarebbero stati insufficienti alla sua completa sistemazione”.
Parole a cui De Bastiani ha replicato: “Sono indignato e stupito dalle dichiarazioni dell’assessore Uliana che ha condiviso con noi, a suo tempo, la battaglia contro la vendita della villa. Oltre ad aver cambiato casacca, ha cambiato anche idea”.
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