Vittorio Veneto, palestra medica a prezzo agevolato? La lettera di un lettore: convenzione incerta per il 2018

Riceviamo da Domenico Loro questa lettera relativa al presunto taglio della convenzione siglata con l’Ulss 2 per la fruizione a prezzo agevolato dei servizi della palestra medica di Vittorio Veneto, rivolti ai portatori di patologie croniche, e pubblichiamo.

Sono una persona molto avanti con gli anni, abito a Conegliano e frequento la palestra medica diretta da Vincenzo Lamberti a Vittorio Veneto, dove da qualche anno ho trovato il posto giusto per contrastare la patologia pneumologica cronica da cui sono affetto.

Si tratta di un paio di frequentazioni la settimana, che alternate nel mio caso ad altrettante in piscina, grazie a una convenzione con l’Ulss permettono ai portatori di patologie conclamate di fruire di un buon servizio a prezzo agevolato.

Un’iniziativa molto apprezzata, con ottimo riscontro dei partecipanti quasi tutti anziani. È anche a loro nome, un bacino di circa 300 utenti l’anno, che scrivo questa missiva.

Nel 2017 la convenzione per la prima volta è rimasta in vigore solo per i nuovi utenti, mentre per il 2018 pare non venga confermata. Per tutti gli altri il rinnovo del ciclo delle frequentazioni prevede il prezzo pieno.

Non dovrebbero destare eccessiva meraviglia le perplessità degli interessati a questa operazione, convinti della validità di un servizio inserito in una istituzione, la salute pubblica, il cui livello di assistenza ai cittadini, a detta del ministro Beatrice Lorenzin e delle persone del suo entourage, è fra le migliori al mondo.

Posizione che, senza entrare in disquisizioni che non ci competono, riferita alla vicenda in questione merita qualche sommessa osservazione.

È risaputo che i tumori è meglio prevenirli che curarli. Come pure che l’attività motoria – di cui l’Ulss 7 è stata promotrice con i gruppi di cammino, e comprende in primis il camminare, pedalare, nuotare, ma anche la palestra, dove gli esercizi sono personalizzati e supervisionati da professionisti – preserva da detta malattia circa il 25 percento di coloro che la praticano. Persone, quindi, che non devono ricorrere all’ospedale.

Nell’economia generale della salute pubblica la palestra medica era una struttura organizzata a produrre risparmio e benessere, con la soddifazione delle persone quasi tutte anziane che la animano e si sentono attivate, seguite, gratificate. Ora lo è meno.

Domenico Loro

(Foto: Freepick)
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