Con il fenomeno della baby gang che provoca disagi a diversi commercianti del Quadrilatero e delle vicinanze come nella piazzetta del complesso Rione 66, si ripropone il problema della sicurezza in città, che va oltre la presenza delle telecamere di sorveglianza.
In effetti la sola presenza dei gruppi di ragazzetti, diversi dei quali arrivano da fuori comune, finchè non palesemente fuori della legge e anche perché minorenni, non costituisce motivo di interventi di repressione come molti vorrebbero.
Tra l’altro finchè rimangono in zone ben definite i controlli che qualcuno non ecceda sono costanti. Lo assicura l’assessore alla sicurezza e polizia locale Ennio Antiga: “Che non si faccia nulla o si faccia poco non è vero – afferma l’assessore – sono mesi e mesi che monitoriamo quei gruppetti, e non più tardi di qualche settimana diversi sono stati fermati dai carabinieri. Ma non direi che siamo in emergenza, c’è solo un problema in effetti e siamo comunque in costante contatto con la Prefettura con il nostro comandante della polizia locale. Si interviene quando necessario e non a chiamata o lamentela”.
Il problema vero è che nonostante gli sforzi siano stati fatti in continuazione con gli uffici preposti al disagio sociale, con gli educatori di strada, non è stato proprio possibile scalfire la compattezza del gruppo dei giovani che gravitano nelle zone ben conosciute della città, e che rifuggono ogni tentativo di abboccamento.
Il blitz viene fatto quando si notano infiltrazioni strane: “Non deve passare il principio che non facciamo nulla perché non è vero, l’amministrazione non si esime da questo ma nemmeno si può andare a intimidirli tout court, si fa con gli strumenti che abbiamo e che sono consentiti per riuscire a riportarli nei binari“.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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