Vittorio Veneto, Rinnovamento e Trasparenza attacca: “Perchè non si fa nulla per l’area Carnielli?”

Osservatori interessati sull’evoluzione delle politiche di avvicinamento alle prossime elezioni, Rinnovamento e Trasparenza, la lista presieduta da Mirko Piccin e con il coordinatore Patrizio Benotto accende i fari sulla situazione della ex area Carnielli, dove le parole sono state tante, ma in realtà concretezza ancora si vede poco.

Ecco allora che Rinnovamento e Trasparenza affila le armi per quello che sarà sicuramente un argomento caldo della campagna elettorale: “Se l’inquinamento della ex Carnielli è pericoloso la discussione politica deve superare l’ostacolo delle competenze e pensare davvero alla salute dei cittadini. Nelle ultime settimane il dibattito politico si è concentrato su questioni riguardanti l’area ex Carnielli e sull’inquinamento prodotto dallo stato di sfaldamento delle coperture in eternit. Però rimaniamo sorpresi dal notare come sia dalla maggioranza che dall’opposizione, la discussione sull’inquinamento e la salute dei cittadini si sia concentrata su atti formali ed elencazioni di date, senza che però venga proposto nulla a tutela dei vittoriesi”.

Lasciando la veste politica e vestendo quella di cittadini di Vittorio e padri e madri di famiglia, Piccin e Benotto chiedono ad alta voce: “Se le informazioni sullo stato dell’eternit e sulla dispersione dell’amianto erano note nel 2015 e ritenute pericolose già allora, perché il municipio non ha provveduto a chiudere il parco giochi? E perché non lo ha fatto ora che le informazioni sono di dominio pubblico? Perché, in attesa di capire a chi competesse o competa l’onere della bonifica, nessuno ha pensato a proteggere i bambini, e i residenti, esponendoli ad un ambiente dichiaratamente pericoloso?”.

“Perché – continuano Piccin e Benotto – non è stata fatta una comunicazione almeno ai residenti di case e condomini a ridosso dell’area ex Carnielli? Ha l’amministrazione dei limiti? Nessuno se lo augura ma questa mancanza di attenzione pratica verso la salute dei vittoriesi potrebbe portare al verificarsi di situazioni tragiche”.

“E poco conterà, – concludono – a quel punto, sapere a chi sarebbe spettato l’onere della bonifica”.

Il presidente Mirko Piccin a questo punto non ha dubbi: “Ritengo sia opportuno che gli uffici di competenza intervengano con celerità per tranquillizzare i vittoriesi ed evitare che la loro salute venga strumentalizzata o si adoperino per salvaguardare da ora in avanti ciò che non è stato protetto con puntualità al momento opportuno”.

Di più vorrebbe fare anche Giovanni Braido, ex presidente del consiglio di quartiere del centro, che ha sollevato a più riprese la questione sollecitando l’attenzione dell’amministrazione: “Ho proposto al consigliere Paolo Santantonio di venire sentito in commissione Ambiente, come ex presidente del quartiere: direi quello che è avvenuto nell’assemblea pubblica, dove era stata presentata la famosa perizia e di cui non c’è documentazione come ha detto l’assessore Costa”.

“Due cose in particolare – aggiunge Braido – come avvocato e come presidente: in base a quella perizia c’è stata una palese omissione di atti d’ufficio della amministrazione. Ma ora che si sa, i consiglieri di minoranza e in commissione Ambiente hanno l’obbligo di presentare un esposto, sennò anche loro cadono in atti d’ufficio. L’opposizione deve stimolare non ci deve essere paura della verità. Da trent’anni siamo avvelenati dall’eternit e nessuno ha il coraggio di fare un esposto alla Procura in cui si chieda se sussiste una ipotesi di reato?”.

La miccia è stata accesa.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: www.comunevittorioveneto.it).
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