Vittorio Veneto ritorna a vivere con gli Alpini che questa mattina hanno festeggiato i 90 anni della Sezione con la 90.ma adunata sezionale, la prima nuovamente con adesione numerosa dopo la pandemia.
Niente sfilata ma intanto in modo statico alcune centinaia di penne nere (sui 2.708 iscritti) si sono disposte ordinatamente con i distanziamenti previsti nell’ampia piazza del Popolo.
Tutti presenti i 19 gruppi della sezione, comprese le rappresentanze del coro Ana sezionale, il coro Ana Col di Lana e il coro Ana Mesulano, il reparto Salmerie, la Protezione Civile.
Ospiti le sezioni vicine di Treviso, Belluno, Conegliano e Valdobbiadene con i loro vessilli, le autorità militari con il comandante del 7. Reggimento Alpini di Belluno, Stefano Fregona, il comandante della Compagnia Carabinieri di Vittorio Veneto, maggiore Giuseppe Agresti, e civili con l’europarlamentare Gianantonio Da Re, il consigliere regionale Giampiero Possamai, parecchi sindaci dei comuni che fanno riferimento alla Sezione, oltre al padrone di casa Antonio Miatto, quelli Revine, Follina, Cison di Valmarino, Cappella Maggiore, Miane. Non mancavano i rappresentanti della Consulta delle associazioni combattentistiche d’Arma guidati dal presidente Riccardo Bortolini.
L’adunata di oggi è stato il segno della ripresa, quanto mai fortemente desiderata dagli alpini e lo hanno dimostrato con una presenza che è andata oltre le aspettative, e con un entusiasmo ed una intensità che ha contagiato tutti.
Solo tre anni fa in questo periodo decine di migliaia di alpini avevano invaso la città per la Triveneta, suscitando simpatia e gioia. Poi la pandemia ha imposto regole restrittive e nulla è stato più uguale. Ora con questa adunata gli alpini hanno voluto affidare il segno della fine delle costrizioni e i vittoriesi, presenti a decine come contorno alla piazza del Popolo, hanno dimostrato di aver gradito.
“Non posso che ringraziarvi della vostra presenza – ha detto il sindaco Miatto – in questa importante giornata e significativa, perché la vostra opera e presenza hanno plasmato nel tempo le nostre genti pedemontane in modo evidente e oggi un po’ tutti si sentono alpini: non è concepibile che il mondo si possa privare delle vostra presenza organizzata, per cui è certo che continueremo a rivedersi in futuro”.
Intanto ieri sera, sabato 19 giugno, anche il teatro Da Ponte è tornato a rivivere, davanti a un centinaio di spettatori (secondo le regole del distanziamento nei teatri) sui 400 possibili, con uno spettacolo di poesie, teatro e cante alpine curato dal medico-alpino-poeta Massimo Neri dal titolo “Alpini al 90°”.
Sul palco i tre cori, quello sezionale, il Col di Lana e Mesulano che alternandosi con lo stesso Neri (amico degli alpini dall’anno 2020) e agli attori Enzo Samaritani e Maria Grazia Di Donato, hanno rispolverato dopo tanti mesi le loro voci. Uno spettacolo di ricordo a tratti commovente che ha ripercorso i 90 anni di storia degli alpini vittoriesi.
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