Mirella Balliana, consigliere comunale di Rinascita Civica, non le manda a dire e con l’interrogazione presentata oggi, 6 ottobre, chiede conto all’amministrazione Miatto del perché nel provvedimento del 3 dicembre 2020 che ha concesso l’autorizzazione alla realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico in via dei Molini a San Giacomo “non siano stati coinvolti i portatori di interesse quali cittadini, i titolari di concessioni di emungimento o altre associazioni”.
“La legge 241/90 – ricorda Balliana – garantisce a qualunque soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché ai portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, la facoltà di intervenire nel procedimento.
Considerando che i cittadini e i soggetti direttamente coinvolti hanno appreso dell’autorizzazione già rilasciata solo dalla stampa nell’aprile 2021″, l’interrogazione chiede “se la determina di autorizzazione sia stata esposta all’albo pretorio online nei tempi prestabiliti dalla legge; ciò avrebbe consentito a tutti coloro che nutrono qualche preoccupazione rispetto alla realizzazione di questo nuovo impianto di fare le opportune controdeduzioni. Inoltre ci chiediamo se sia stato notiziato pubblicamente l’avvio del nuovo procedimento come di consuetudine avviene in analoghi procedimenti”.
Balliana e il suo gruppo affermano di non capire “la scelta fatta dall’amministrazione comunale di agire con estremo riserbo e fretta su una questione che già nel 2017 aveva sollevato molte perplessità tanto da determinare il diniego dell’autorizzazione da parte dell’allora amministrazione Tonon e sulla quale era in atto un ricorso al Tar da parte del Comune.
Il parere del Tar, ora superato dall’autorizzazione, sarebbe stato di fondamentale rilevanza anche in considerazione delle importanti osservazioni che gli uffici comunali avevano dedotto nel 2017 e relative al grado di elevata pericolosità idraulica dell’area in oggetto all’interno del Piano di assetto idrogeologico, agli effetti cumulativi prodotti dagli impianti già presenti nel Meschio e all’incidenza sull’aspetto paesaggistico”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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