Cinque giorni per rispondere alla richiesta di accesso agli atti: la conferma del presidente Paolo Santantonio nel corso del consiglio comunale di lunedì ha chiarito la richiesta avanzata in lettera aperta dal consigliere comunale Alessandro De Bastiani.
Nel senso che se effettivamente dopo 35 giorni non arrivano risposte dalla struttura qualche cosa non va.
“Ricordo che l’istituto dell’accesso agli atti costituisce un diritto inerente il mandato elettivo ed è disciplinato dal Testo Unico degli Enti Locali, articolo 43 comma 2, che recita: “I consiglieri comunali e provinciali hanno il diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente del Comune e della Provincia, nonché dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”.
L’articolo 22 comma 3 del Regolamento del Consiglio comunale stabilisce che il diritto di accesso agli atti viene a espletato dall’ufficio Affari Istituzionali entro cinque giorni o al massimo 30 giorni se la richiesta richiede un lavoro di ricerca di documentazione, ma in via eccezionale.
E allora? “Personalmente – ha affermato Santantonio lasciando intendere che il comportamento non sarebbe stato secondo norma – sarei dell’opinione se si dovesse ritenere che la ricerca è complessa e quindi consente trenta giorni per la risposta, sarebbe quanto meno opportuno che ne fosse data immediata comunicazione al consigliere richiedente, unitamente alle motivazioni della complessità della ricerca”.
E lanciando la proposta di una linea guida emanata dalla prima commissione Affari Istituzionali: “Un pronunciamento – ha concluso – per poter adottare comportamenti operativi certi e definiti. Infine, in ipotesi di inesistenza degli atti richiesti, riterrei opportuno che ne venisse comunque data informazione immediata al consigliere”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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