Boccata di ossigeno alla pianta organica del Comune di Vittorio Veneto, o meglio “Un cerotto su lesioni gravi” come ha detto l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Fasan: da una selezione di 77 candidati, saranno assunti sei nuovi operai, mentre dai concorsi indetti arriveranno altri 5 tecnici per gli uffici comunali.
Gli operai da metà agosto, gli impiegati (geometri, ingegneri e architetti) da settembre, ma la sofferenza comunque rimane. Anche se i dipendenti comunali in questo modo saliranno a circa 140, in Comune si ricorda che poco più di dieci anni fa erano 220.
Poi da cinque anni a questa parte era impossibile assumere e sono numeri crescenti quelli del personale che è andato o è prossimo anche ora ad andare in pensione: l’ultimo Aldo Buosi, storico responsabile dell’ufficio Attività produttive.
“Obiettivamente in diversi uffici capitava di trovare spesso le luci spente – ammette il sindaco Antonio Miatto – e i dipendenti presenti hanno potuto fare il massimo comunque, ma è logico che le risposte e i servizi per i cittadini non potevano essere tempestivi nella gestione della quotidianità. Ora andrà meglio, vuol dire tornare operativi”.
L’amministrazione grazie al fatto di aver presentato il bilancio di previsione entro dicembre 2019 ha potuto procedere alle assunzioni, nonostante il tempo perso per Covid 19.
“Abbiamo effettuato le selezioni degli operai sui nominativi dell’ufficio del lavoro – conferma Miatto – dopo aver proceduto a prove teoriche e pratiche. Certo una pecca c’è: non ci sarà affiancamento o formazione, non potevamo assumere un elettricista prima che quello in carica non concludesse, è espressamente proibito, quindi questi partono da zero”.
Migliorerà la situazione all’ufficio tecnico e nella rosa degli operai dipendenti dagli uffici dei lavori pubblici: “Non risolviamo molto con sei operai, ma inizieremo a dare qualche risposta in più con nuovi falegnami, elettricisti, conduttori di macchine operatrici – spiega l’assessore Bruno Fasan -. Il capo unità Gerry Marchetti ha trovato gente motivata e preparata. Con loro il numero degli operai sale a 8. Erano 19 solo dieci anni fa. Viene integrata la “disperazione” che ho trovato negli uffici. Ormai non c’era più nessuno, non c’è stato ricambio generazionale e soffriremo questo trapasso“.
“Abbiamo dovuto più volte usufruire di ditte esterne per fare lavori, ma ci vorranno mesi perché siano autonomi. Ci auguriamo di poter cominciare a dare risposte più sollecite nelle nostre strutture” conclude.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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