Nuovo tour consiliare, tutto in Comune, per non uscire dalla zona rossa di venerdì santo: come annunciato nell’ultimo consiglio comunale, il presidente del consiglio comunale Paolo Santantonio ha concordato con il sindaco Antonio Miatto la visita alle ex-caserme Gotti e all’area ex-aerocampo di San Giacomo.
“Desidero ringraziare fin d’ora il sindaco – ha spiegato Santantonio – che, al fine di favorire una precisa conoscenza della situazione di fatto, ha accettato la mia proposta di effettuare un sopralluogo con tutti i consiglieri comunali. In tal modo proseguiremo in quello che per il nostro consiglio comunale sta diventato un metodo di lavoro, ovvero la verifica sul campo di quanto discutiamo in sede consiliare”.
Il sopralluogo è stato fissato per venerdì prossimo, 2 aprile, con ritrovo dei consiglieri comunali alle 16 davanti alla ex-caserma Gotti, per poi proseguire all’ex-aerocampo di San Giacomo di Veglia.
Intanto nella commissione urbanistica, che si è svolta ieri su richiesta dei gruppi di minoranza, non sarebbe emerso nulla di nuovo rispetto alle informazioni già acquisite nell’estate dell’anno scorso sull’area ex Carnielli, visitata proprio negli ultimi mesi dello scorso anno.
Il “niente di nuovo sotto il sole pasquale” viene segnalato dai consiglieri di Rinascita Civica-Partecipare Vittorio Mirella Balliana e Alessandro De Bastiani: “Oltre a esporre quello che in quest’anno è stato fatto, e quindi cantierizzazione preliminare, smantellamento e rimozione delle parti crollate e asportazione dell’amianto friabile contenuto ad esempio nelle tubature – hanno spiegato – l’ingegnere incaricato dalla ditta Alì, ha ribadito che la stesura del nuovo piano di bonifica non può essere svincolata da un percorso più ampio che entri nel merito di uno studio sulle soluzioni progettuali coordinato da un team multidisciplinare”.
E mentre è stato evidenziata la buona conservazione – ancora – delle coperture delle strutture non sarebbe stato fatto alcun passo avanti sul fronte della bonifica da cromo esavalente.
“L’ultima misurazione risale al 2019 quando Alì non aveva ancora acquisito il comparto – continuano – I tempi, non brevi, per vedere una prima bozza di progetto saranno subordinati all’eventuale accordo dei privati che concorrono alla rigenerazione e all’edificazione dei tre comparti interessati dall’ambito. Ora per questo la politica non può abdicare al suo ruolo e deve rendersi parte attiva per coordinare e dettare le linee urbanistiche sul futuro dell’area. Auspichiamo che l’urbanizzazione compresa l’eventuale scelta di costruire un ponte carrabile sul Meschio debba essere discussa dai consiglieri e dai cittadini nelle sedi istituzionali”.
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