La denuncia penale nei confronti di un autista della Mom per lesioni a causa di incidente che ha visto coinvolto uno studente alla stazione dei pullman di via Vittorio Emanuele II, e ora assistito nella vertenza dalla segreteria Faisa Cisal di Treviso e Belluno, e direttamente dal segretario Loris Da Ros vice segretario Regionale Trasporti, ha fatto scattare l’allarme da parte dello stesso sindacato sulla pericolosità infrastrutturale dell’autostazione.
“Negli ultimi anni a Vittorio Veneto durante le ore di massimo afflusso di studenti all’entrata e uscita da scuola, stiamo vivendo una situazione di grande pericolosità per quanto riguarda la sicurezza – spiega Da Ros -. Quando la stazione delle corriere è stata progettata e costruita, l’affluenza degli utenti e dei pullman, non era come al giorno d’oggi: negli ultimi anni sono state costruite scuole nuove, concentrate principalmente nella zona adiacente a via Vittorio Emanuele II e via Del Carso. Il transito dei mezzi extraurbani e le relative manovre di scarico e carico degli alunni sono estremamente pericolosi in quelle ore”.
In un’area di circa 1500/1800 metri quadrati si raggruppano così spesso oltre un migliaio di studenti, e già questo è significativo, e lo spazio tra le 4 corsie non è sufficiente mentre le corsie 2 e 4 prevedono la salita e la discesa dei passeggeri nella corsia di scorrimento quindi senza salvagente.
Problemi anche per l’entrata e l’uscita dall’autostazione, che si trovano proprio a ridosso del semaforo. Gli autisti, e a volte sono diversi autobus in contemporanea, si trovano sempre in difficoltà e devono passare e districarsi con i mezzi tra frotte di studenti in attraversamento.
“Per limitare questi pericoli in passato è stato fatto presente in azienda e all’amministrazione precedente, ma non c’è stato nessun intervento – rincara Da Ros -. La nostra idea è di poter indirizzare alla mattina tutte le corse Bis scolastiche in via Vittorio Emanuele per poter far scendere gli studenti in prossimità (davanti) degli istituti scolastici, alternativa toglierebbe gran parte di studenti dall’autostazione”.
Oltre a questo problema il sindacato afferma la necessità di modificare il servizio urbano delle linee 31, 32 e 33, attive da circa 20 anni: “Le caratteristiche della città e il traffico stesso comportano ora un tempo di percorrenza insufficiente, la città si è evoluta e il servizio urbano attuale ha gli stessi tempi di percorrenza di 20 anni fa. Come si può capire, il traffico è aumentato e gli autisti per poter rispettare gli orari, spesso sono costretti ad effettuare le linee per 4 ore di guida consecutive, senza avere la possibilità di scendere un attimo sia pure per usufruire dei servizi igienici. Così si rischia il disservizio”.
“Per migliorare il servizio – continua Da Ros – abbiamo proposto un ricalcolo dei tempi di percorrenza, e facciamo anche un appello al sindaco Antonio Miatto, sapendo che è sensibile alle problematiche della sicurezza di voler il miglior servizio di trasporto possibile, proponendo che si apra un tavolo per discutere delle problematiche che abbiamo indicato”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Faisa Cisal Treviso Belluno).
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