Partecipata la cerimonia in piazza del Popolo, nonostante le limitazioni e la forma statica, per la 76esima Festa della Liberazione, dove sono stati ricordati anche Luigino Tandura “Nibbio” e Lorenzo Altoè “Iseo”.
Presenti il Medagliere del Nastro Azzurro, le rappresentanze delle autorità locali e delle associazioni combattentistiche d’arma con labari e gagliardetti, presente anche il labaro nazionale dell’Associazione Cavalieri di Vittorio Veneto a dare valore ulteriore alla composta cerimonia celebrata.


Dopo l’alzabandiera ufficiale sui quattro pennoni cittadini e gli onori al gonfalone della Città, la sosta in raccoglimento al suono del silenzio delle autorità davanti al monumento ai Caduti, cui è seguita la lettura del saluto del Presidente della Repubblica e le motivazioni della Medaglia d’Oro per la Resistenza della Città.
Nel suo saluto il sindaco Antonio Miatto ha ricordato oltre alle motivazioni della Festa della Liberazione “il dovere di rammentare quanto avvenne quando il nostro paese riconquistò la libertà e si costituì uno stato unitario. La guerra partigiana servì anche svegliare gli ideali ed andare verso giustizia sociale, uguaglianza e solidarietà”.


Miatto non ha mancato di ricordare che oggi si festeggia anche San Marco, importante santo patrono dei veneti.
Nel corso della cerimonia il presidente della sezione Ana, Francesco Introvigne, si è soffermato sul ricordo che domani, 26 aprile, si celebra il centenario della nascita di Luigino Tandura, medaglia d’oro al valor militare della lotta di Liberazione e alpino reduce della campagna di Russia, di una famiglia vittoriese tra le più medagliate d’Italia.


Maria Chiara Marangoni, presidente dell’Anpi, ha ricordato che oggi è una festa nazionale: “Non di qualcuno, ma di tutti gli italiani. E qui si ritrovarono le brigate partigiane il 25 aprile a festeggiare la riconquistata liberà”.
E, annunciando una cerimonia davanti alla nuova lapide scoperta in Fadalto, ha voluto ricordare ancora la figura di un partigiano recentemente mancato a 99 anni, “Iseo” Lorenzo Altoè. Era l’ultimo partigiano rimasto e fu il primo ad entrare in città in quel giorno a capo del suo distaccamento.
Nella giornata di oggi, domenica 25 aprile, i 46 Comuni seguiti dal nostro quotidiano hanno organizzato una o più cerimonie per la festa della Liberazione. Pubblichiamo gli attimi più significativi dei comuni di Fregona, Orsago, Revine Lago, Sarmede e Vazzola.
A Orsago a dire il vero ci sono state un paio di cerimonie: la prima alle 8.30 con la deposizione della corona da parte del sindaco Fabio Collot. Da parte sua la minoranza, critica per non essere stata partecipe ha organizzato una cerimonia in cimitero alle 9.30 con un rappresentante dell’Anpi, con la deposizione floreale al monumento e un ricordo di Tina Anselmi.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – per concessione dei sindaci).
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La cerimonia di Fregona La cerimonia di Orsago La cerimonia di Revine Lago La cerimonia al Col Alt di Sarmede La cerimonia di Vazzola