Paura tra i lavoratori dell’Irca, del gruppo Zoppas: un operaio allo stabilimento Sipa, contiguo, è stato trovato positivo al Covid-19 e venerdì la direzione ha dato l’annuncio a tutti i lavoratori della Zoppas dei vari stabilimenti.
Sono stati anche immediatamente sospesi una ventina di altri dipendenti dello stabilimento Sipa1 di Vittorio Veneto, che hanno avuto maggiori contatti con l’operaio positivo.
“La stringata e criptica comunicazione aziendale – spiegano le Rsu del Gruppo -, così come le misure poco chiare assunte, non hanno per nulla rassicurato i lavoratori già fortemente preoccupati per la pandemia, che colpisce duramente il vittoriese”.
L’operaio, un trentenne della zona, sembra abbia contratto il virus da un familiare. Ma, pur asintomatico, ha lavorato da positivo con contatti in ambienti promiscui, quelli più a rischio.
“Nel gruppo Zoppas la Sipa ora è chiusa, mentre all’Irca ci sono oltre 150 lavoratori al lavoro. Una decisione contestata dalla Rsu nelle quantità e modalità. Non è per nulla chiaro il perché l’azienda metta a rischio la vita e salute dei lavoratori”.
Da qui anche l’accusa alla direzione che manterrebbe un atteggiamento di chiusura al confronto con le Rsu, anche sugli aspetti gestionali di questa fase emergenziale.
“La stessa decisione di attuare la cassa integrazione speciale Covid-19, per una larga parte degli operai dal 16 marzo, senza aver comunicato una data di ripresa – dicono i delegati – è unica nel suo genere nel panorama della sinistra Piave”
I lavoratori appuntano anche il fatto che non risulta programmata o condivisa una rotazione del personale, per attività non strettamente necessarie. “Una rotazione – spiegano ancora – che servirebbe anche a ridurre l’esposizione dei lavoratori. Tutti temi che in assenza di una rapida soluzione potrebbero portare anche ad azioni immediate, mentre la segreteria della Fiom ha comunicato di aver chiesto un incontro al Prefetto “.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
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