Vittorio Veneto, una ragazza la prima automobilista a passare nel Traforo: “Verrà automatico imboccare la nuova strada”

Giornata storica oggi per la viabilità di Vittorio Veneto e di tutta l’Alta marca trevigiana: dopo ottant’anni di polemiche, otto di lavori e 65 milioni di euro spesi, alle 11.48 di oggi, mercoledì 24 marzo, sono stati tolti i blocchi stradali e le prime auto hanno percorso i 1500 metri della galleria che congiunge Santa Giustina a Sant’Andrea.

Nonostante la cerimonia di inaugurazione si sia tenuta in streaming, a causa dell’emergenza sanitaria, sono stati molti i residenti ad assistere, sia a bordo strada che dalle proprie abitazioni, al passaggio delle prime auto.

A entrare nella storia come la prima a percorrere il traforo di Sant’Augusta è stata Melania Violo che, visibilmente soddisfatta, si è fermata all’uscita: “È una giornata importante per Vittorio Veneto e tutta la provincia – spiega – credo che venga automatico alla gente imboccare questa nuova strada”.

Tra i cittadini c’è anche chi si dice preoccupato per il commercio di Serravalle, visto che il traforo punta alla riduzione del traffico all’interno della strada che percorre il borgo.

“Serravalle deve la proprio fortuna all’Alemagna che l’attraversa – spiega il sindaco Antonio Miatto. Ha ragione chi si dice preoccupato per il commercio ma la nostra amministrazione si impegnerà per trovare un modo per risolvere questo problema. Con il traforo, inoltre, c’è anche la possibilità di rendere pedonale all’occorrenza il centro e questo ha sicuramente un’appeal maggiore sui turisti”.

Tra chi attendeva anche Achille Viezzer, proprietario dell’omonima fabbrica di tessuti che sorge proprio a ridosso dell’uscita nord del traforo: “La prima lettera di Anas che mi comunicava l’intenzione dei lavori mi è arrivata nel 2009, mentre il cantiere è iniziato dopo quattro anni e per 8 sono durati i lavori. A causa del mascheramento del cantiere la mia azienda ha perso visibilità facendomi perdere molti clienti e lasciando le mie proprietà in cattivo stato. Con l’amministrazione Miatto c’è comunque sempre stata intesa e un dialogo costante per risolvere tutti i problemi”.

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Per il presidente del comitato di quartiere della Val Lapisina Silvano De Nardi, il traforo potrebbe essere uno stimolo per il rilancio di piccole attività commerciali come quelle che un tempo sorgevano a Nove: “Noi del quartiere siamo favorevoli a questa viabilità e crediamo che possa essere un mezzo per il rilancio di alcune attività produttive. Anche dal punto della sicurezza stradale è stato fatto un ottimo lavoro anche se trovo assurdo che la strada si fermi”.

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Non sono mancate le voci critiche, come quelle dei consiglieri di Rinascita Civica-Partecipare: “Il nuovo tracciato comporta che la strada che transitava per il centro storico di Serravalle perderà il valore di unico accesso dalla pianura alla montagna che l’ha contraddistinta per secoli e che comunque fino ad oggi rimaneva il collegamento più semplice con la Vallata e la val Lapisina. Ora è essenziale attuare scelte efficaci affinché venga garantito un rilancio culturale e residenziale di Serravalle attraverso una rigenerazione dei palazzi storici , l’implementazione delle attività commerciali e la valorizzazione del patrimonio culturale e sociale. Per disegnare il futuro di Seravalle sarà importante condividere le scelte amministrative con i cittadini e con le categorie economiche attraverso una partecipazione attiva”.

Dal gruppo e segreteria del Pd vittoriese a stretto giro è arrivata l’accusa di mancato garbo istituzionale al sindaco Miatto e al presidente regionale Zaia: “Siamo amareggiati, è stata una totale mancanza di rispetto – ha detto il segretario cittadino Silvano Tocchet – . Ringraziato solo l’ex sindaco Da Re, si sono dimenticati Scottà e Tonon che pure hanno fatto qualcosa per il traforo, e i dipendenti comunali grazie ai quali si è concretizzato. Ci permettiamo di farlo noi con un semplice ma grande grazie”.

(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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