Zaia stappa la prima bottiglia del Prosecco biologico prodotto dalle monache e dalla Vigna di Sarah: “Una rivoluzione sui temi della sostenibilità”

La nuova etichetta di Prosecco Docg è stata presentata ufficialmente oggi, venerdì 9 dicembre: si chiama Prosecco Superiore di Abbazia ed è l’esito dell’iniziativa in sinergia tra le suore del Monastero cistercense di San Giacomo di Veglia e l’azienda vitivinicola “La Vigna di Sarah”.

L’importante valore della sostenibilità ambientale e di custodia del pianeta guida la produzione delle 5 mila bottiglie del nuovo marchio: il vino realizzato è completamente biologico. Lo ha confermato madre Aline Pereira Ghammachi, abbadessa della clausura vittoriese: “La coltivazione dei vigneti fa parte della routine quotidiana di questo monastero da oltre un secolo, e noi monache ci prendiamo cura di diverse fasi di questo lavoro”, precisando che “il tutto è improntato alla salvaguardia delle risorse del territorio”.

L’iniziativa si è concretizzata grazie alla collaborazione con l’imprenditrice Sarah Dei Tos, che ha affermato: “Il nostro progetto è nato un anno e mezzo fa da un incontro casuale con madre Aline, e non sapevo che all’interno del monastero ci fosse anche un vigneto di Glera Docg. Questo progetto rappresenta per noi un veicolo per i valori di storia, cultura e arte di Vittorio Veneto, e questo prosecco, che è tra i prodotti più bevuti al mondo, esprime perfettamente il senso di appartenenza e comunità che vogliamo trasmettere, all’interno dell’area Docg ora patrimonio Unesco, nel rispetto dunque di territorio e bellezza”.

L’imprenditrice Dei Tos ha annunciato pure che, d’accordo con la comunità della clausura, “dal mese di marzo o aprile 2023, in date precedentemente calendarizzate, verrà aperta una parte della barchessa del monastero per alcune degustazioni del prodotto e una breve visita al vigneto”.

Il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto ha sottolineato l’importanza della “concretizzazione di un’ottima idea, in una cornice tanto cara ai vittoriesi come quella del monastero”, rivolgendo il proprio plauso “a chi l’ha concepita e ha avuto la forza di portarla a compimento”.

Madre Aline ha aggiunto che nel monastero “il primo compito è la preghiera e l’accoglienza di persone che cercano conforto”, e “questo progetto vuole trasmettere la filosofia della custodia del Creato, e insieme condensa l’attività del monastero, fatta di preghiera e lavoro”, cuore della regola cistercense “Ora et labora”.

Presente anche il vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo, che ha ricordato come questa iniziativa si inserisca “nella tradizione monastica, perché in particolare negli ordini maschili è consueta, ad esempio, la produzione di amari, nel pieno rispetto delle norme vigenti e del territorio”, e ha auspicato che “possa portare buoni frutti per la clausura ma anche per tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo”.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha evidenziato come “in un territorio che produce prosecco con quasi un miliardo di bottiglie vendute”, sia importante mettere in luce “la volontà di comunicare il grande valore del rispetto dell’ambiente, ma anche di pensare che da qui deve partire una nuova rivoluzione rispetto ai temi della sostenibilità: quale miglior testimonial di un convento e della sua identità?”.

L’evento ha richiamato molte persone e diversi rappresentanti di istituzioni e sodalizi: tra questi il consigliere regionale Roberto Bet, il direttore del Gal Altamarca Michele Genovese e i vertici dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con il presidente Marina Montedoro e il direttore Giuliano Vantaggi: “Un inno alla sostenibilità e al biologico – ha commentato Montedoro -: a questa iniziativa, nata da Sarah Dei Tos, giovane imprenditrice vitivinicola, e dalla madre Aline Pereira Ghammachi, la badessa più giovane d’Italia, va tutta la nostra ammirazione e il nostro plauso. Il progetto è lodevole non solo perché questo luogo è parte della storia del nostro territorio, ma anche perché il processo di vinificazione è stato fatto dalle suore all’interno di un luogo sacro e iconico, e nel pieno rispetto dell’ambiente”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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