L’ultimo abbraccio di Volpago e della Diocesi di Treviso a don Diego Semenzin. Si impegnò nella formazione degli insegnanti laici di religione

 Grande commozione questa mattina nella Chiesa Parrocchiale di Volpago del Montello durante l’ultimo saluto a don Diego Semenzin, amato sacerdote che ha raggiunto la casa del Padre lo scorso 6 luglio all’età di 87 anni.

La cerimonia funebre è stata celebrata dal vescovo di Treviso, Monsignor Michele Tomasi, insieme a diversi sacerdoti del territorio e a Monsignor Gianfranco Agostino Gardin e a Monsignor Paolo Magnani, vescovi emeriti di Treviso.

Presenti anche il sindaco di Volpago del Montello, Paolo Guizzo, con la giunta e alcuni membri del consiglio comunale, il consigliere regionale Marzio Favero e il sindaco di Trevignano, Franco Bonesso, insieme a tanti insegnanti di religione cattolica che don Diego ha conosciuto negli anni in cui è stato direttore dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Treviso (Dal 1973 al 2021).

“Il distacco è un momento di cordoglio, dove sperimentiamo il vuoto che lascia una persona – ha commentato il vescovo di Treviso – Ma noi oggi celebriamo la fede dove la morte non ha l’ultima parola e ricordiamo lo stupore quasi fanciullesco di don Diego, sempre intelligentemente ironico e pieno di gratitudine per i giorni donati, mai dati per ovvi e scontati e sempre impiegati alla ricerca di un bene possibile. Una fede sempre approfondita, nella ricerca e nella testimonianza, e un sacerdozio vissuto come possibilità sempre rinnovata di donarsi agli altri nella fedeltà alla chiamata di Dio e nell’amore sincero e profondo per la Chiesa”.

“L’esperienza nella scuola è declinata semplicemente da lui ma decisamente – continua – e nella dimensione dell’amore. Così ha scritto: ‘Ringrazio Dio per l’esperienza che mi ha dato di fare nella scuola, che ho amato e dove ho ricevuto tanto. Non sia turbato il vostro cuore, don Diego ringrazia per l’esperienza di parroco ad Arcade, per il suo servizio pastorale qui a Volpago e Venegazzù come anche per il dono della fraternità sacerdotale. E un grazie a Dio anche per l’impegno profuso in Diocesi e nell’Ufficio Scuola, a servizio dell’insegnamento della religione”.

“Questa dimensione della vita e della comunità cristiana – conclude – e la testimonianza della fede nel mondo della scuola sono stati arricchiti dalla sua opera instancabile, appassionata, competente e creativa soprattutto nel suo mantenere e custodire legami personali mai banali nei contenuti, mai superficiali. Sempre nella teoria e nella pratica con la persona umana al centro. Questo nostro grazie esprime anche la consapevolezza della centralità della vita della Chiesa tutta, della trasmissione della fede, della testimonianza della carità e del servizio reciproco di tutti a sostegno delle ragioni della speranza”.

Gli insegnanti di religione cattolica della Provincia di Treviso hanno letto una testimonianza nella quale hanno sottolineato che ognuno di loro porterà dentro di sé un pezzettino di Don Diego.

“Ci ha aiutati a scoprire la fede – ha detto un portavoce dei docenti -, l’amore per gli altri, la disponibilità al servizio, la competenza professionale e l’attenzione per le nuove generazioni. Le sue parole e i suoi gesti ci hanno sostenuto e incoraggiato, orientato e a volte anche richiamato a ciò che è vero e fondamentale nell’impegno come insegnanti, come persone e come cristiani. La sua competenza come direttore dell’Ufficio per l’insegnamento della religione cattolica è sempre stata una guida non solo a livello diocesano ma anche a livello regionale e nazionale”.

“I suoi interventi sono sempre stati misurati e attenti – prosegue – Nei convegni nazionali sono sempre stati ascoltati e apprezzati proponendo aggiustamenti normativi e avendo come obiettivo la proposta nella scuola di una presenza discreta ma significativa, attenta alle esigenze degli studenti, delle famiglie e ben disposta nei confronti dei colleghi e del personale”. 

“La sua conoscenza dei vari passaggi storici dell’insegnamento della religione come materia scolastica – continua – gli ha consentito di dare un valido contributo anche a livello nazionale nella definizione dell’insegnamento durante le fasi della revisione del Concordato nel 1984, nella firma delle intese fino all’attuale impostazione storico-culturale perché l’insegnamento della religione fosse presente nella scuola italiana a pieno titolo e con la sua dignità di disciplina scolastica a tutti gli effetti”.

“Si impegnò nella formazione degli insegnanti laici – conclude – che fin dalla fine degli anni Settanta sostituirono quasi totalmente i sacerdoti nelle scuole della Diocesi di Treviso, tra le prime in Italia in questo cambiamento. I suoi interventi con gli insegnanti erano orientati a stimolare una continua ricerca di modalità sempre più in sintonia con le nuove realtà di vita degli studenti. Spesso ricordava che chi fa del bene agli altri viene ricordato e la sua azione porta frutto a volte in modo inaspettato, dimostrando una fede sicura nella Provvidenza divina. Gli insegnanti terranno presenti i suoi insegnamenti”.

Don Diego, quarto di sette fratelli, è nato a Volpago il 31 gennaio 1935 ed è stato ordinato sacerdote il 3 settembre 1961. 

Dal 1961 al 1968 è stato cappellano a Meolo e dal 1968 al 1973 vicerettore nel Seminario Vescovile di Treviso.

Dal 1968 al 2001, inoltre, ha insegnato al Liceo Scientifico Da Vinci di Treviso e dal 1973 al 2001 ha svolto il servizio di cappellano festivo nelle parrocchie di Marcon, Onigo, Biadene, Falzé di Trevignano, San Pio X di Treviso e Galliera Veneta. 

Dal 2001 al 2006 ha ricoperto l’incarico di parroco ad Arcade e dal 2006 quello di coadiuvante nelle parrocchie di Volpago e Venegazzù. 

Nei suoi 33 anni di insegnamento al Liceo e nei 48 anni di direzione dell’Ufficio Scuola ha lasciato un segno profondo.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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