Memorial Ugo Gobbato, l’amministrazione volpaghese a Milano per onorare la memoria dello storico manager Alfa Romeo: targa e conferenza

Memorial Ugo Gobbato, l’amministrazione volpaghese a Milano per onorare la memoria dello storico manager dell’Alfa Romeo

Il Comune di Volpago del Montello e il Registro Italiano Giulia hanno promosso per sabato scorso a Milano un Memorial nel nome di Ugo Gobbato, l’ingegnere e manager volpaghese che ha segnato, nel periodo fra le due guerre, lo sviluppo dell’industria automobilistica italiana.

In mattinata c’è stata l’inaugurazione di una targa commemorativa al Muro del Portello proprio nei luoghi dove, il 28 aprile 1945, l’ingegner Gobbato venne ucciso: presenti il sindaco Paolo Guizzo, gli assessori Giuliana Livotto, Manuela Bertuola e Daniel Venturin e i consiglieri comunali Carla Calcagnotto e Sergio Volpato.

Nel pomeriggio è in programma al Museo dell’Alfa Romeo di Arese la conferenza “Ugo Gobbato. Una storia da scoprire”, con il biografo dello storico manager Alfa Romeo, Marino Parolin, con la possibilità di una visita guidata al museo.

Memorial nel nome di Ugo Gobbato

“Gobbato nasce il 16 luglio 1888 a Volpago del Montello da una famiglia di agricoltori – si legge in una nota storica -. Giovanissimo, è assunto come operaio all’Officina Idroelettrica di Treviso, ma prosegue gli studi. Si diploma perito elettromeccanico ed emigra in Germania, guadagnandosi da vivere come disegnatore. Frequenta l’Università di Zwickau (Sassonia), dove nel 1909, a 21 anni, si laurea in Ingegneria Meccanica a marzo e, a settembre, anche in Ingegneria elettrotecnica”.

“Rientrato in Italia e svolto il servizio militare – continua -, nel 1912 viene assunto alla Marelli di Sesto San Giovanni. Nel 1919 viene chiamato alla Fiat con l’incarico di occuparsi della riconversione industriale del primo dopoguerra. Riorganizza la produzione della Fiat e gestisce gli stabilimenti in Spagna, Germania e Russia. Passa all’Alfa Romeo nel 1933, in realtà venne ‘comandato’ dal Regime Fascista a prendere la guida dell’Alfa Romeo salvata dal fallimento grazie all’integrazione nell’Iri (Istituto per la Ricostruzione Industriale), appena costituito”. 

“L’attentato di cui è vittima la mattina del 28 aprile 1945 – conclude -, lo stesso giorno in cui viene giustiziato Benito Mussolini, avviene dalle parti di via Domodossola dove, secondo altre fonti, Gobbato sta transitando non a piedi bensì in bicicletta, non da, ma verso il Portello. Dettagli senza importanza”.

Gobbato, nei giorni che precedettero la Liberazione, ha tentato di ottenere il rilascio di un operaio della casa automobilistica nella quale lavorava, che era stato fermato dai nazifascisti. 

Rifiutò di iscriversi al Partito Fascista per aiutare e proteggere gli operai dell’Alfa Romeo aderenti al movimento partigiano.

Come tanti altri dirigenti d’azienda che operarono sotto il Regime Fascista e l’occupazione tedesca, fu processato da un Tribunale politico formato da partigiani e, il 27 aprile 1945, venne assolto anche grazie alle testimonianze degli operai che intervennero in sua difesa.

(Foto: Comune di Volpago del Montello).
Qdpnews.it

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