Tre mesi di restauri sul campanile di Venegazzù. La parrocchia: “È in buona salute, ma da un po’ di tempo cadono schegge di mattone o marmo”

I suoi 52 metri ne fanno il più alto delle quattro parrocchie volpaghesi. Il campanile della chiesa di S. Andrea Apostolo a Venegazzù è anche il più antico tra quelli esistenti, essendo stato terminato nel 1880; per la costruzione furono impiegati oltre 150.000 mattoni cotti dalla fornace della fabbrica Tognana di Sant’Antonino a Treviso, rocce estratte dal Montello, pietre vive di Vas e Valdobbiadene e materiale derivato dalla demolizione della vecchia chiesa.

È da qualche tempo che al livello della strada venivano trovate schegge di mattone o di marmo, motivo per cui erano state poste delle transenne, a tutela dei fedeli e dei passanti.

Ma, per appurare al meglio la situazione, la parrocchia ha deciso di fare approfondimenti e valutazioni sullo stato di salute dello stabile.

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“Il campanile – spiega il parroco Don Massimo Lazzari – sta sostanzialmente bene nonostante il suo aspetto esteriore. Abbiamo sfruttato l’opportunità del bonus facciate, che è ancora utilizzabile (almeno con le condizioni attuali) fino alla fine del 2021; inoltre, viste le attuali possibilità economiche della parrocchia, assieme al Consiglio degli affari economici di Venegazzù abbiamo deciso di affrontare i lavori di restauro conservativo del campanile”.

La spesa complessiva ammonta a circa 220mila euro; un terzo della cifra sarà coperto dai contributi statali. La conclusione dei lavori è prevista tra gli ultimi giorni di novembre e i primi di dicembre.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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