Era l’8 maggio del 1984 quando Antonella Vedelago iniziò a lavorare come dipendente del Comune di Volpago del Montello.
Dopo 39 anni di lavoro a servizio dei volpaghesi, la donna ha raggiunto la meritata pensione e potrà occuparsi a tempo pieno della sua famiglia, in particolare dei suoi due nipotini.
Vedelago ha 61 anni, abita a Selva del Montello ma è originaria di Istrana, dove ha lavorato in un laboratorio di calzature e per alcuni mesi nel municipio del paese.
“Ho raggiunto la pensione dopo quasi 42 anni di lavoro – racconta soddisfatta -. Dopo l’esperienza lavorativa nel Comune di Istrana, mi sono trasferita a Volpago per il matrimonio. Per stare vicina a casa, ho fatto alcuni concorsi pubblici e sono stata assunta come dipendente nel Comune di Volpago. Ho lavorato all’Ufficio Protocollo fino al 1993 e ricordo con piacere il periodo della ristrutturazione del municipio, era il 1989, quando ho provveduto a fare il riordino dell’archivio comunale mentre ero incinta della mia secondogenita”.
“Per fare nuove esperienze – continua -, ho chiesto di cambiare ufficio e sono passata ai servizi demografici. Mi è piaciuto molto stare a contatto con il pubblico: sappiamo tutti che non è facile gestire le persone ma è una sfida che mi ha sempre entusiasmato. In questo lavoro bisogna essere molto calmi: negli anni ho dovuto avere tanta pazienza nel ‘sedare gli animi’ di qualche cittadino un po’ su di giri. Cercavo di spiegare con tranquillità le motivazioni del caso e sono sempre arrivata a far ragionare i miei interlocutori”.
“Credo sia inutile arrabbiarsi con chi non conosce i procedimenti della pubblica amministrazione – aggiunge -. Ho cercato di avere un ruolo di mediazione e questo atteggiamento mi ha aiutato molto nel mio lavoro. Ricordo anche gli anni degli arrivi dei primi extracomunitari, con i quali all’inizio non è stato semplice l’approccio con le impiegate donne. Anche in quel caso, con una buona dose di pazienza, abbiamo sempre risolto tutto senza particolari problemi”.
Vedelago ha formato anche tanti colleghi alle prime armi nel mondo della pubblica amministrazione, un aspetto di cui è molto orgogliosa.
“Credo di aver lasciato un bel ricordo qui in paese – conclude -, tante persone chiedono ancora di me e mi fa molto piacere. Chi lavora in questo ambito deve essere sensibile nei confronti della gente, perché l’impiegato del Comune è quello più vicino al cittadino. Ho sempre cercato di avere la massima elasticità nel mio lavoro e, nei limiti del possibile, di venire incontro alle richieste delle persone. Nei grandi enti spesso non è possibile il contatto telefonico, e si comunica solamente inviando delle mail. Sulla base della mia esperienza, invece, due parole dette al telefono possono tranquillizzare il cittadino, ci vuole veramente poco”.
Vedelago ha parlato anche dei giovani poco attratti dalla possibilità di lavorare nella pubblica amministrazione, sottolineando che al giorno d’oggi c’è tanto bisogno di persone che abbiano la voglia di mettersi a disposizione della collettività in questo settore.
(Foto: per concessione di Antonella Vedelago).
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