Volpago, 40enne condannato a un anno di reclusione per stalking, violenza privata e violazione di domicilio alla sua ex

Per sfuggire alla persecuzione del suo ex era dovuta scappare all’estero. Perché l’uomo che l’aveva ingannata mentendo sul fatto di essere sposato, una volta scoperto dalla moglie la incolpava della fine del matrimonio e si voleva vendicare.

Con minacce continue, intrusioni in casa sua, telefonate al suo datore di lavoro e persino l’incendio del suo scooter. Per questo l’uomo, un 40enne di Montebelluna, è stato condannato in tribunale a Treviso a un anno di reclusione per le accuse di stalking, violazione di domicilio, sostituzione di persona, violenza privata e danneggiamento seguito da incendio.

La vicenda risale al 2012 e sarebbe nata da una storia extraconiugale che la vittima, una barista all’epoca 24enne di Volpago del Montello, non sapeva essere tale.

La donna, che si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Tiziana Ceschin, aveva raccontato in aula di aver conosciuto il 40enne in uno dei locali dove lavorava. Dall’amicizia era nata una relazione e tutto sembrava andare bene.

L’uomo le aveva raccontato di essere separato. Ma un giorno la giovane si era trovata davanti una donna che l’aveva affrontata: “Sono la moglie dell’uomo con il quale stai”. La barista, delusa e umiliata, aveva subito troncato la relazione.

Ma il 40enne, cacciato di casa dalla moglie, era riuscito a convincerla a dargli una seconda possibilità. La relazione però era rapidamente naufragata, la giovane aveva lo aveva lasciato e si era trasferita a casa di un’amica.

Scatenando, secondo l’accusa, la violenta reazione del 40enne che avrebbe iniziato a perseguitarla con molestie e minacce, pedinamenti e blitz nei locali dove la giovane lavorava.

L’uomo è accusato anche di essersi introdotto in casa della giovane e della sua coinquilina, per rubarle il telefono cellulare con il quale spacciandosi per lei, avrebbe inviato messaggi ai suoi datori di lavoro, annunciando la sua assenza.

O minacciandoli: “Non devi farla lavorare il venerdì. Se la fai lavorare succede un casino…”. Arrivando anche a incendiare il motorino della donna. Fino all’epilogo, quando la barista era stata avvicinata da uno sconosciuto che le aveva confidato: “Il tuo ex mi ha chiesto di sfregiarti il volto, mi ha mostrato dove vivi, siamo venuti insieme sotto casa tua. Ma io non lo voglio fare”.

A quel punto, terrorizzata, la 30enne lo aveva denunciato e sentendosi in pericolo, aveva deciso di andarsene. Si era infatti trasferita a Roma e poi a Londra, pur di sfuggire al suo aguzzino.

Accuse che il 40enne, difeso dall’avvocato Maurizio Caiada, ha provato a respingere. Ma la corte lo ha giudicato colpevole e lo ha condannato a una pena di 1 anno di reclusione, senza sospensione condizionale, e al risarcimento del danno alla parte civile, da quantificare in sede civile, disponendo però una provvisionale subito esecutiva di 7 mila euro.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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