Il vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, ha consacrato ieri, sabato 17 aprile, il nuovo altare del Santuario di Santa Maria del Rosario, a Santa Maria della Vittoria di Volpago del Montello.
Una cerimonia molto articolata, durata circa due ore, a cui hanno partecipato molti fedeli e anche molta gente incuriosita da un rito certamente inconsueto, quello della dedicazione di un nuovo altare.
L’ambone è stato realizzato in “croda”, conglomerato del Montello chiamato anche puddinga.
Nella parte esterna della chiesa è stato anche installato un maxi-schermo e sistemate diverse panche in modo tale che chi non fosse riuscito a prendere posto all’interno, data anche la limitazione imposta dalle norme anti-contagio, potesse seguire la funzione in ogni sua parte.
La dedicazione da parte del vescovo è un passaggio necessario, secondo le leggi della Chiesa, e il sacerdote non può celebrare messa finché l’altare e la “pietra sacra” in cui vengono riposte le reliquie, non siano consacrati dalla massima autorità diocesana.


Alla funzione hanno partecipato anche il parroco di Santa Maria della Vittoria, don Angelo Rossi, l’ex parroco don Luigi Dal Bello (che sei anni fa aveva iniziato l’iter per la sostituzione del vecchio altare o adeguamento del progetto liturgico) ora parroco a Monastier e don Paolo Barbisan, incaricato diocesano ai beni culturali.
Era presente anche la progettista dell’altare Piera Garbellotto della Santalucia&Garbellotto architetti associati di Pederobba, e il titolare della ditta Esedra di Vedelago che ha realizzato l’opera.


Dopo il canto delle litanie, monsignor Tomasi ha deposto le reliquie di Sant’Antonio, San Liberale, San Pio X e San Lorenzo all’interno dell’altare e, successivamente, si è proceduto alla sigillatura del foro posto al centro dell’altare.
Alla preghiera di dedicazione è poi seguito il rito dell’unzione dell’altare con il sacro Crisma da parte sempre del vescovo, che unto accuratamente l’intera mensa.
A questo ha fatto seguito l’incensazione con il turibolo e quindi la copertura con la tovaglia e l’illuminazione dell’altare.
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