L’annuncio lo aveva dato il sindaco Paolo Guizzo in coda alla seduta dell’ultimo consiglio comunale del 22 dicembre: “Oggi stesso è stata resa nota la sentenza del Tribunale amministrativo del Veneto sulla revoca dell’accordo che avevamo votato in merito alla lottizzazione PLG. Il giudici hanno respinto il ricorso della ditta, dandoci ragione e condannando il Comune solo al rimborso di circa 62mila euro per spese tecniche documentate”.
Per questa lottizzazione di circa 70 abitazioni era stato approvato nell’aprile 2016, prima dell’insediamento della giunta Guizzo, un accordo tra il Comune e l’immobiliare PLG, che già nel 2007 aveva acquistato per circa 1,7 milioni di euro il terreno agricolo appartenente alla Curia di Venezia posizionato ad ovest della chiesa di Volpago, con l’intenzione di edificare circa 30mila metri cubi di edifici su circa 40mila metri quadri di superficie. Nell’accordo era inserita anche la sistemazione della viabilità e la clausola della trasformazione di tutta l’area da agricola ad edificabile entro tre anni dalla firma.
Il passaggio avvenne a fine maggio 2019, con la spaccatura della maggioranza (a favore votarono solo 6 consiglieri, con 5 astenuti, 2 contrari e 3 assenti). Pochi mesi dopo, il consiglio comunale revocò l’accordo del 2016 con la PLG, la quale a sua volta ha tentato la strada del ricorso al Tar per far valere le proprie ragioni, ma ottenendo solo il citato rimborso di 62mila euro.
“La sentenza – spiega in una nota il segretario del Pd di Volpago Nilo Furlanetto – riconosce la validità delle osservazioni presentate da cittadini ed organizzazioni contro tale accordo. Fra queste, le osservazioni presentate dal Circolo del Partito Democratico e recepite in delibera”.
Il Pd, non rappresentato nel precedente consiglio comunale, aveva evidenziato tre aspetti: la stabilità della popolazione e la conseguente inutilità di una lottizzazione così corposa, il fatto che l’accordo fosse revocabile in base alla legge regionale 11/2004 e che il Comune non potesse trattare con società di cui non fossero pubblicamente noti tutti i soci, come nel caso della PLG. Su quest’ultimo punto aveva alzato la voce pure la Lista Civica di Sebastian Grosso, che contestava anche le proporzioni dell’operazione immobiliare in una zona storicamente soggetta ad allagamenti, le problematiche legate al traffico e una perequazione troppo bassa rispetto ai valori di mercato.
Il Tar ha respinto il ricorso della PLG su quasi tutti i punti. Il Comune aveva infatti facoltà di recedere dall’accordo di pianificazione, ha deliberato con sufficienti motivazioni, non era tenuto a rendere noto il parere legale che aveva chiesto sul suo operato, ed ha agito secondo le norme vigenti su pubblicità, partecipazione e trasparenza. L’unica condanna consiste nel pagamento di 61.931,18 euro come indennizzo per “spese di consulenza tecnica e legale, realmente documentate da fatture e relazioni con data antecedente all’11 aprile 2016”.
Il circolo Pd, oggi rappresentato in consiglio comunale da Guerrino Silvestrini, chiede “a tutti gli amministratori comunali di prendere posizione in via definitiva sul tema dell’edificabilità dell’area della PLG Srl: l’equivoco che la vicenda rischia di ingenerare è che si sia deliberato sulla edificabilità dell’area; così, appunto, non è stato. Va rivisto sul punto il Piano di Assetto del Territorio, per decidere in merito”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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