02/12 – Un docufilm inaugura il percorso di riconoscimento Unesco per la pratica della pesca. Coldiretti: “In Veneto la prima scuola per pescatori”

Dopo la transumanza anche la pratica della pesca potrebbe diventare patrimonio immateriale dell’Unesco. Riti antichi, attività tradizionali dal valore culturale e dalla connotazione turistica identitaria che meritano un riconoscimento”. Coldiretti Impresa Pesca, presente oggi alla proiezione del docufilm Salsedine a Palazzo Ferro Fini ne è convinta tanto da aver avviato una scuola in Veneto, che è la prima a livello europeo. 

Un vanto per il settore e per le nuove generazioni che praticano questo mestiere non per destino ma per scelta. Gli allievi del corso di Coldiretti Veneto promosso con il sostegno del Feamp ‘sognano’ di fare i pescatori e come tanti giovani coltivatori, in questo caso del mare e della laguna, sono orientati a farlo in modo sostenibile. Per questo le 900 ore di docenza sono state curate dall’Università di Padova con i professori del dipartimento di Biologia quasi un master per gli studenti iscritti che hanno potuto avere cognizioni tecnico scientifiche sui gesti quotidiani tramandati dai loro avi.

Nel programma  anche lo sviluppo delle competenze legate alla conservazione dell’habitat e al potenziamento delle varie forme di turismo slow nelle terre prospicienti puntando sulla valorizzazione dei prodotti locali e alla vendita diretta dal produttore al consumatore. Un percorso formativo  che non ha sottovalutato l’affermazione del ruolo sociale, economico, anche delle donne della pesca, titolari e collaboratrici in una dimensione di parità di genere all’interno delle dinamiche del comparto – dice Chiara Bortolas presidente regionale delle imprenditrici agricole – proprio loro sono il motore di un nuovo modo di integrazione: con grande responsabilità e dedizione sono entrate nelle aule degli istituti scolastici per insegnare e spiegare questa professione ai più piccoli”. ​

(Foto: web).
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