Mercoledì 5 giugno la scuola secondaria di primo grado di Cornuda rinnoverà la manifestazione “Una corsa per Agnese“, in ricordo di Agnese Faganello, brillante studentessa del locale Istituto Comprensivo che la fibrosi cistica si è portata via nel luglio del 2017.
L’anno scorso il campo sportivo di via Franzoia a Cornuda si è colorato di arancione, quest’anno si colorerà di azzurro.
I docenti di Agnese la ricordano come una ragazza sempre sorridente nonostante stesse male; spiritosa e sempre impegnata in ogni cosa che faceva, dallo studio agli eventi sportivi, come la corsa campestre.
“Purtroppo – raccontano dalla scuola – doveva sostenere molte visite, ma era sempre felice di tornare a scuola e rivedere i suoi compagni, per i quali si preoccupava molto. Ha voluto a tutti i costi sostenere gli esami di terza media e ci è riuscita con successo, nonostante si trovasse in ospedale. L’idea della corsa è nata due anni dopo la morte di Agnese da una manifestazione denominata ‘Corsa contro la fame‘, volta a raccogliere fondi per garantire un pasto ai bambini denutriti dei Paesi poveri”.
“Anche quest’anno – continuano – le donazioni raccolte grazie alla fatica e alla tenacia degli alunni andranno a due associazioni: Lega Italiana Fibrosi Cistica e Abio. La prima lavora da oltre 40 anni per migliorare la qualità della vita e delle cure delle persone con fibrosi cistica. Si tratta di una malattia per la quale, ad oggi, non esiste una cura e che condanna i soggetti affetti dalla stessa a una vita piena di disagi e difficoltà, con un’aspettativa di vita massima di circa 40 anni. La seconda promuove l’umanizzazione dell’ospedale e sdrammatizza l’impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie”.
“È un’associazione formata da volontari – proseguono – che accolgono i bambini in ospedale, rendono più accoglienti i reparti, garantiscono una presenza amica accanto al bambino e lo assistono durante il ricovero. Gli anni scorsi i fondi raccolti sono serviti, tra l’altro, a migliorare gli arredi della pediatria dell’ospedale di Montebelluna e a garantire un percorso fisioterapico a due giovani pazienti”.
Ma come si raccolgono i fondi? Attraverso il meccanismo degli sponsor: prima di cimentarsi nella corsa, i giovani podisti segnano nel loro “passaporto della solidarietà” la cifra che ogni sponsor, ossia genitori, amici, nonni e negozianti del posto, si impegna a donare loro per ogni giro compiuto.
Al termine della corsa, ogni atleta riscuoterà da ogni sponsor la cifra promessa, pertanto i ragazzi cercheranno di percorrere il numero maggiore di giri possibile.
“Quest’anno – sottolineano – la manifestazione è caratterizzata da un’importante novità: alcuni noti sportivi, campioni olimpici, atleti di rango a livello italiano e non solo, hanno rivolto un incoraggiamento ai ragazzi che parteciperanno alla corsa solidale per testimoniare il loro supporto all’iniziativa. I ragazzi, chiamati a riflettere sul senso dell’iniziativa, rispondono sempre con entusiasmo ed emozione, convinti che sia importante aiutare le persone che non hanno le loro stesse possibilità e le associazioni che le sostengono”.
“Manifestazioni come questa – concludono dalla scuola – li rendono consapevoli che il termine ‘solidarietà‘ significa aiuto reciproco e soprattutto donare il proprio tempo agli altri senza pretendere nulla in cambio”.
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