I consiglieri comunali del gruppo Democratici per Montebelluna, Davide Quaggiotto, Loreno Miotto, Elisamaria Bressan, Silvio Tessari e Pietro Dal Zotto, sono tornati sulla vicenda della rinuncia al nuovo teatro annunciando la presentazione di una richiesta di accesso agli atti.
“Interveniamo nuovamente sulla vicenda del teatro – spiegano i consiglieri di minoranza -. Innanzitutto, va fatta una precisazione: il progetto iniziale della struttura che chiamiamo teatro in realtà prevedeva un teatro polifunzionale. Quindi una struttura adatta ad ospitare anche mostre e iniziative varie. Questo va specificato per correttezza. Rispetto alla discussione che si è svolta in consiglio comunale, dobbiamo evidenziare che c’è sempre stato un vizio di fondo: la mancanza di trasparenza”.
“Infatti – continuano – l’amministrazione non ha mai suffragato le proprie affermazioni con documenti e dati precisi. Inoltre, abbiamo appreso dagli articoli di questi giorni che il progetto iniziale del teatro, che era stato illustrato ai consiglieri e ai cittadini, è stato modificato in questi anni senza informare gli amministratori locali e i montebellunesi. Per questi motivi presenteremo una richiesta di accesso agli atti richiedendo il progetto aggiornato del teatro e i documenti che attestano l’esatto ammontare dei costi di realizzazione e di esecuzione del vecchio e del nuovo progetto”.
“Inoltre – aggiungono – chiederemo se è stata valutata la possibilità di ridimensionare il progetto iniziale del teatro per ridurne i costi. Infine, domanderemo una copia della corrispondenza con Banca Intesa“.
I Democratici per Montebelluna hanno ricordato che, grazie ai loro voti, durante il precedente mandato amministrativo hanno consentito l’ottenimento dei 5,5 milioni di Banca Intesa.
“Su un tema come questo – concludono – bisogna essere sinceri e trasparenti con i cittadini e con le opposizioni, alla luce della posta in palio. Già aver comunicato le proprie intenzioni solo dopo la presentazione di un’interpellanza della minoranza fa riflettere. Invitiamo la maggioranza a convocare un tavolo per discutere insieme”.
(Autore: Andrea Berton)
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