“Salvare una vita vale più di qualsiasi medaglia d’oro o riconoscimento”. Così ha esordito il ricercatore e divulgatore scientifico Sammy Basso durante l’incontro di venerdì 13 maggio nell’auditorium del Collegio Vescovile Pio X. Ad ascoltarlo circa 280 studenti della scuola secondaria di primo grado, coinvolti in una lezione teorico-pratica sul primo soccorso.
Relatore dell’incontro è stato Simone Giovanelli originario di Nervesa della Battaglia, coordinatore nazionale di Dan Training, organizzazione operativa in tutto il mondo e specializzata in corsi di primo soccorso e intervento in situazioni di emergenza, nonché in ricerca medica, fin dal 1983.
Accanto a lui l’amico Sammy Basso, con il quale negli ultimi anni ha condiviso la battaglia per l’approvazione di una legge sulla Cardioprotezione. Dopo una raccolta firme e gli incontri con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con quello del Consiglio Mario Draghi, l’obiettivo è stato portato a termine nell’estate del 2021, con l’approvazione della Legge 116 che prevede, tra le cose più importanti, di incentivare l’installazione del defibrillatore nei luoghi pubblici e sui mezzi di trasporto; l’obbligo di diffondere le competenze di primo soccorso nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla primaria all’università e la liberalizzazione dell’utilizzo del defibrillatore che, in assenza di personale addestrato o di sanitari, può essere manovrato in maniera sicura da chiunque.
Ogni anno in Italia muoiono circa 60 mila persone a causa di un arresto cardiaco improvviso. “Un numero enorme se pensiamo che i decessi a causa di incidente stradale sono circa 3.000 all’anno – ha raccontato Sammy Basso –. Inoltre, con la pandemia, nel 2020, la diminuzione dell’attività fisica ha quasi raddoppiato queste cifre, e le stime di decessi per attacco cardiaco improvviso si attestano tra i 100 e i 120 mila in un anno”.
“Tuttavia – ha chiarito Giovanelli – con la formazione, le attrezzature adeguate e la tempestività dei soccorsi è possibile prevenire la maggior parte di queste morti: il rapido intervento con un defibrillatore, infatti, porta la percentuale di sopravvivenza a un arresto cardiaco dal 2 al 70 per cento”.
“Proprio per questi motivi – ha commentato la coordinatrice didattica del Collegio Pio X, Laura Catella – l’incontro è per i nostri studenti un’occasione forte di testimonianza. Primo soccorso significa imparare a essere pronti a intervenire per aiutare il prossimo in un momento di emergenza. Il senso di proporre ai ragazzi questo momento di formazione è quello di porre le basi affinché crescano con le competenze necessarie per aiutare gli altri”.
I ragazzi, durante l’anno scolastico, con le docenti di Motoria professoressa Monica Moretto e Daniela Zuccarello, e nell’ambito di un percorso di compresenza tra Scienze motorie ed Educazione civica, hanno imparato i fondamentali del primo intervento, da come si effettua una chiamata al 118 al massaggio cardiaco e all’utilizzo del defibrillatore. La scuola, per promuovere la sicurezza durante le lezioni, ha anche acquistato due defibrillatori che sono stati installati all’ingresso principale e nell’edificio della primaria, entrambi raggiungibili agevolmente dalle palestre. Gli studenti della secondaria di primo grado hanno, inoltre, realizzato un loro personale manuale di primo soccorso.
Durante la mattinata questi concetti di sicurezza e di primo intervento, che fanno la differenza fra la vita e la morte di una persona in difficoltà, sono stati ribaditi e consolidati attraverso delle dimostrazioni pratiche. Ampio spazio è stato dato, infine, alle domande degli studenti che hanno potuto soddisfare le loro curiosità sul tema e anche sulla vita di Sammy Basso, considerato un esempio e modello da seguire con ammirazione.
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