30/09 – Il cordoglio di Zaia e del consorzio Doc per la morte di Valerio Cescon: “Imprenditore lungimirante a cui la viticoltura veneta deve molto”

“Il Veneto perde un imprenditore illuminato e lungimirante a cui la nostra viticoltura deve molto. Con radici ferme nella tradizione contadina della sua famiglia ha saputo guardare al futuro con una capacità speciale nel capire i mercati, diventando uno dei padri dell’affermazione internazionale del Prosecco che ha seguito con incarichi di rilievo nel consorzio Doc e nel mondo della cooperazione tra produttori”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda Valerio Cescon, uno dei protagonisti del mondo vitivinicolo trevigiano e veneto e esponente del sistema cooperativistico regionale, originario di Fontanelle e mancato ieri a 67 anni.

“Nel successo che ha segnato il suo percorso professionale c’era molto del ragazzo che è stato tra i primi agricoltori a laurearsi in Agraria – aggiunge il Governatore -. Un dato che riassume la visione che ha avuto fin da giovane e ne fa un simbolo di quei veneti che lavorando pancia a terra in anni di riscatto non hanno rinunciato a disegnare contemporaneamente una terra segnata da una crescita culturale e della capacità di fare know-how per un futuro manageriale. Penso che il settore gli debba molto. Ai familiari giungano le mie più sentite condoglianze e a lui un pensiero”.

Anche il presidente, il Consiglio di amministrazione, il direttore e il Consorzio di tutela del Prosecco DOC tutto partecipano al dolore della famiglia e degli amici del consigliere Valerio Cescon.

“Oggi siamo tutti più poveri” ha commentato il presidente Stefano Zanette che, conoscendo lo stile sobrio di Valerio Cescon, senza cimentarsi in un elogio funebre, non ha voluto esimersi dall’evidenziare lo spessore professionale e umano di una persona che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo socio-economico del nostro territorio e delle nostre comunità e che, proprio in queste settimane, si era speso in mille modi nel cercare di individuare le soluzioni più idonee per garantire un futuro solido alla nostra denominazione.

“Doven tegner insieme la squadra! Questo il suo monito, la sua eredità e la nostra responsabilità – ha concluso Zanette – una squadra fatta di oltre 12.000 viticoltori, 1.200 vinificatori e 360 case spumantistiche che spero saprà far tesoro di queste parole”.

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