Filcams Cgil, farmacie: tampone solo per il personale sanitario. 400 lavoratori esclusi

Se i tamponi nelle farmacie della Marca arrivano già con estremo ritardo, ad aggravare la situazione la scelta di Regione del Veneto, Ulss 2 e associazioni di categoria di sottoporre all’esame diagnostico solo il personale sanitario, escludendo commessi e personale: secondo la stima del Sindacato circa 400 lavoratori trevigiani.

“Commessi e personale non sanitario delle farmacie non sono lavoratori di serie B e non sono immuni dal rischio di contrarre il virus – tuona Alberto Irone, segretario generale della Filcams Cgil di Treviso -. Le farmacie sono attività che non si sono mai fermate e che, in questo momento più che mai, hanno dimostrato con grande responsabilità il valore del loro servizio di vendita e relazione con il territorio”.

“Chi lavora in prima fila ha pari diritti, non sono ammissibili distinzioni tra il personale sanitario e il personale non sanitario. Parliamo di una quota importante di lavoratori delle farmacie – precisa Alberto Irone -: più di tre ogni dieci. Infatti, in provincia di Treviso contiamo circa 1.200 tra iscritti all’Ordine dei farmacisti e personale sanitario ai quali sarà effettuato il tampone e quasi 400 addetti che invece saranno esclusi dal test diagnostico”.

“A una già grave mancanza, ovvero che i tamponi nella Marca vengono eseguiti solo ora, dopo due mesi dall’inizio dell’emergenza, nonostante altre provincie del Veneto siano già al secondo screening – sottolinea Irone – si somma anche questa scelta discriminatoria e irresponsabile che non solo mette ancora a rischio tutto il personale delle farmacie ma anche la clientela”.

“La nostra posizione è chiara: devono essere tamponati tutti i lavoratori impiegati nei servizi essenziali senza nessuna esclusione. Questo chiediamo alle Istituzioni e in questo senso facciamo appello al senso di responsabilità della Regione del Veneto e dell’Ulss 2, perché si riveda il piano di monitoraggio includendo tutti i lavoratori delle farmacie e confidiamo che lo stesso Ordine dei farmacisti dia un segnale in merito” – conclude Irone.

(Fonte: FILCAMS CGIL Treviso).
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