“Doveroso mettere al sicuro i lavoratori sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario sia per quanto riguarda la sicurezza economica e occupazionale, ovvero la tenuta dei salari e dei posti di lavoro. Questo perché la crisi aperta dall’emergenza epidemiologica si è innestata su una fase già di difficoltà per l’economia trevigiana e l’ha nei fatti aggravata, impattando sulla produzione e sui redditi”. L’allarme arriva dalla Fiom Cgil di Treviso per bocca del segretario generale Enrico Botter.
“Alcuni settori sembrano più pronti di altri alla ripartenza, in particolare il comparto dell’elettrodomestico. Importanti realtà del nostro territorio come Electrolux e De Longhi, infatti, dall’undici maggio riprenderanno appieno la produzione” – precisa il sindacalista Fiom.
“Il valore economico e produttivo di questo territorio, le sue competenze sul fronte del lavoro sono troppo importanti perché vengano disperse, come troppo importante è la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini – sottolinea Botter -. Servono strumenti di sostegno per i lavoratori e le aziende, serve un nuovo decreto che rinnovi la cassa integrazione per Covid-19, serve sostenere l’economia produttiva e i posti di lavoro, come è necessario un ruolo da protagonista dell’Unione Europea”.
“Le aziende trevigiane, grazie anche alla pressione instancabile della nostra Organizzazione e dei nostri Rsu e Rls, hanno applicato le opportune misure per ridurre al minimo i rischi di contagio, ma è imprescindibile per tutelare i posti di lavoro raccogliere le opportunità date da un mercato sempre più legato alle piattaforme on line, che non si sono mai fermate neppure nel corso del lockdown – guarda al prossimo futuro Botter”.
“La ripartenza del metalmeccanico vede nei Comitati e nei protocolli per la sicurezza i due binari strategici di contenimento del virus, al fine di evitare che nel territorio la curva epidemiologica ricominci a salire. Lavoratori in sicurezza, e parliamo di migliaia di trevigiani impiegati nel comparto metalmeccanico, rappresentano famiglie e comunità in salute. In questa fase dunque – afferma Botter -, l’adozione e il corretto utilizzo dei Dpi, come le mascherine, è fondamentale quanto è opportuno continuare a insistere con lo strumento del lavoro agile o smart working per ridurre il più possibile momenti di assembramento nei luoghi di lavoro, come anche la misurazione della temperatura, gli ingressi scaglionati, le mense a più turni, aggiuntivi locali di pausa. È necessario trovare la sintesi tra diritto alla salute e diritto al lavoro, non abbiamo alternative”.
(Fonte: FIOM CGIL Treviso).
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