Con la possibilità di riprendere a spostarsi per attività sportiva e motoria, individuale o con componenti del nucleo familiare, viene invitata dalla Cnsas (Soccorso alpino e speleologico Veneto) alla massima prudenza e a osservare le misure di contenimento del contagio da Coronavirus previste.
Da oggi, lunedì 4 maggio 2020, sarà possibile riprendere a praticare attività fisica e sportiva all’aperto, raggiungendo luoghi anche distanti da casa, sempre inclusi all’interno dei confini regionali. Si potra quindi tornare in montagna. Di seguito sono riportati i punti dell’Ordinanza regionale.
Al punto 4 dell’Ordinanza del 3 maggio 2020 della Regione Veneto, in integrazione al Dpcm 26.4.2020, si legge: “Attività motoria e sportiva nel terrirorio regionale
È consentito lo svolgimento individuale o con componenti del nucleo famigliare di attività sportiva o motoria quali, a titilo esemplificativo e non esaustivo, camminata, corsa, ciclismo, tiro con l’arco, equitazione, tennis, golf, pesca sportiva etc. Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva di cui sopra, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività, nei limiti del terrirorio regionale; è consentita l’attività motoria collegata all’addestramento di animali all’aperto”.
Al punto 3 viene specificato: “Per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l’uso di mascherina o copertura durante l’attività fisica intensa, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività stessa“. Per spostamenti in auto e mezzi pubblici, distanze e norme igieniche, vigono le stesse regole previste per ogni attività.
Ciò premesso, si ricorda ai frequentatori della montagna che la “fase due” appena iniziata deve vederci partire con assoluto rispetto delle norme vigenti, gradualmente e all’insegna della prudenza.
Al riguardo viene sconsigliato di muovervi da soli; informate sempre qualcuno dei vostri spostamenti e tempi presunti di rientro, avvertendo in caso di cambiamenti nel programma.
Si esce da quasi due mesi di scarsa attività, quindi ripartite con uscite alla portata, senza superare i limiti. I Rifugi continuano ad essere chiusi, i bivacchi possono accogliere le persone solo in caso di emergenza e “L’accesso equivale all’assunzione di responsabilità per l’utente del rischio di contagio da Covid – 19, non essendo luoghi controllati” – si legge in una nota del Cai Veneto.
In caso di necessità, contattare il 118. Le squadre, come già avvenuto durante la prima fase, risponderanno ad ogni eventuale chiamata di intervento.
(Fonte: CNSAS).
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