L’appuntamento con l’elezione dell’Assemblea del Consorzio di bonifica Piave è ormai dietro l’angolo e le liste in corsa (tre) scaldano i motori. Domenica prossima infatti, 15 dicembre, tutti gli aventi diritto, ovvero coloro che pagano un contributo al Consorzio, saranno chiamati alle “urne” nei seggi allestiti nei vari comuni del territorio.
Tra le liste in lizza per l’elezione c’è anche Acqua di Marca (le altre due fanno riferimento invece a Cia e Coldiretti), realtà composta da 33 candidati (tutti artigiani, dottori e soprattutto agricoltori) che si presentano come i veri outsider della contesa elettorale.
“Siamo una lista autonoma sia dal punto di vista sindacale che politico e vogliamo riportare partecipazione e democrazia nel Consorzio, contro le liste blindate dei ‘nominati’ – spiega Davide Rosin, 60 anni, portavoce della compagine residente a Castelfranco Veneto (ma con un’azienda agricola di famiglia a Vedelago) – Complice l’emergenza del cambiamento climatico, bisogna assolutamente trasformare il territorio che irriga a scorrimento ad irrigazione a pioggia. Negli ultimi 5 anni l’attuale amministrazione non è riuscita ad ottenere nessun finanziamento, mentre tutti gli altri consorzi intorno a noi hanno ottenuto risorse del Pnrr. Forse bisogna farsi qualche domanda”.
Altro tema chiava, quello della sicurezza idraulica: “E’ indispensabile un maggior coinvolgimento dei cittadini, ma occorre un deciso cambio di approccio”.
Un invito al voto rivolto in particolare agli utenti (oltre 200mila) della cosiddetta “fascia bassa”, vero “zoccolo duro” del Consorzio ma poco ascoltato. E come in ogni campagna elettorale che si rispetti, non poteva mancare la polemica:
“Ringrazio il signor Polegato per aver riportato all’attenzione di tutti quali sono i reali motivi per cui questa lista si è candidata – ha concluso Rosin, riferendosi a una recente intervista del presidente di Coldiretti, Giorgio Polegato, critica proprio verso Acqua di Marca Se parliamo di trasparenza, la nostra lista non ha nulla da temere, altrimenti saremmo ancora qui a votare, come nella passata tornata, una lista chiusa di 20 persone per 20 posti (cioè di fatto una nomina). Poi, il Consorzio di chi è? Non di qualcuno ma della gente. L’esatto opposto insomma di quel che dice il buon Polegato, il quale forse crede che il Consorzio sia suo anziché di tutti gli utenti contribuenti che hanno diritto di voto”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: per concessione della lista Acqua di Marca)
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