San Pietro di Feletto, nuovo gemellaggio del Muro di Ca’ del Poggio con il Mûr-de-Bretagne

Muri che uniscono, non che dividono. Da ora in poi, più che mai. Nel pomeriggio di ieri, a Guerlédan, in Bretagna, subito dopo la conclusione della sesta tappa del Tour de France, è stato ufficialmente siglato il patto di collaborazione fra tre salite che rappresentano la storia del grande ciclismo: il Muro di Ca’ del Poggio, il Muro di Grammont e, appunto, il Mûr-de-Bretagne.

Italia, Belgio e Francia, con i rispettivi Muri, sono ora legate da un accordo finalizzato a promuovere le rispettive realtà dal punto di vista sportivo, turistico e sociale. L’iniziativa, partita dal Muro di Ca’ del Poggio nel 2015, si è progressivamente allargata ad altre due nazioni in cui il ciclismo rappresenta una passione condivisa da un gran numero di sportivi. E non è ovviamente un caso che la firma del gemellaggio sia avvenuta proprio ieri, giovedì 12 luglio, in Francia, nel giorno in cui le strade della Bretagna hanno celebrato la sesta tappa del Tour – la Brest/Mûr-de-Bretagne, di 181 chilometri – con una doppia scalata della celebre salita di Guerlédan.

Alla firma dell’accordo, l’Italia era rappresentata da una delegazione (nella foto sopra) del Comune di San Pietro di Feletto, formata dal sindaco Loris Dalto e da Celeste Granziera, dall’assessore provinciale allo Sport, Tommaso Razzolini, e dal presidente del Comitato provinciale della Federazione ciclistica italiana, Giorgio Dal Bo. Hervé Le Lu, sindaco di Guerlédan, e David Lappartien, presidente della Federazione ciclistica francese, sono intervenuti in rappresentanza del Mûr-de-Bretagne. Guido De Padt, primo cittadino di Geraardsbergen, e Guy Dobbelaire, in rappresentanza della Federazione ciclistica belga, hanno invece sottoscritto l’accordo da parte del Muro di Grammont.

San Pietro Giro dItalia sul MuroIl Muro di Ca’ del Poggio durante il Giro d’Italia

Il Muro di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto, rappresenta la salita simbolo delle colline del Prosecco. Qui, lo scorso 16 giugno, con una rivoluzionaria cronometro in “Real time”, si è concluso il Giro d’Italia under 23. E qui, negli anni scorsi, è più volte transitato il Giro d’Italia, trovando sempre una grande accoglienza da parte degli appassionati trevigiani.

Il Muro di Grammont è la mitica salita del Giro delle Fiandre, uno strappo violento – un chilometro, con pendenza media del 9% – reso mitico dal pavé e dal fascino della grande classica del Nord.

Il Mûr-de-Bretagne – 2 chilometri, con pendenza media di quasi il 7% – ha rinnovato anche ieri, con lo spettacolare passaggio del Tour De France, il fascino di un’altra grande salita nel cuore dell’Europa. Italia, Belgio e Francia sono pronte a pedalare assieme.

In quest’ottica, il Mûr-de-Bretagne ha anche trasmesso il testimone del Tour de France al Muro di Grammont, dove la Grande Boucle transiterà nel 2019. E chissà che in un futuro più lontano non sia anche l’Italia a tingersi di giallo.

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(Fonte e foto: Il Muro di Ca’ del Poggio).
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