Domande ammesse fino al 30.09. Prorogata la scadenza per l’invio, originariamente fissata al 5.09, in considerazione della concomitanza del periodo estivo di chiusura delle aziende.
“#RiParto – Percorsi di welfare aziendale per agevolare il rientro al lavoro delle madri, favorire la natalità e il work life balance” è la misura del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri che promuove la realizzazione di progetti di welfare aziendale, con il fine di sostenere il rientro al lavoro delle lavoratrici madri e di favorire l’armonizzazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia. Le difficoltà congiunturali dei recenti anni, la pandemia e la crisi economica associata alle ricadute della guerra in Ucraina, hanno fatto registrare un decremento dei tassi di occupazione femminile, che scendono in maniera preoccupante laddove le rilevazioni statistiche si soffermano sulle donne divenute madri di recente.
Questo bando nasce per favorire un percorso in contro tendenza, incentivando le imprese a proporre progetti in grado di sostenere il ritorno al lavoro delle madri e la creazione di condizioni atte a conciliare i tempi dedicati al lavoro e alla famiglia, con positive ricadute non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale.
Il bando si rivolge a imprese con sede legale o unità operative sul territorio nazionale, consorzi e gruppi di società collegate o controllate, anche in forma associata con altri soggetti aventi tutti i requisiti richiesti dall’Avviso per i partecipanti singoli,
costituiti in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI).
Sono individuate 3 macro-aree per gli interventi da mettere in campo nell’ambito del contesto aziendale dell’impresa proponente:
● iniziative di sostegno psicologico e fisico;
● incentivi economici finalizzati al rientro al lavoro dopo il parto/adozione;
● formazione e aggiornamento per l’accompagnamento al rientro al lavoro dopo il parto/adozione.
Il focus della norma è evidentemente la cura dei figli, come chiarito anche nella FAQ che ha escluso la possibilità di utilizzare questi fondi per sostenere le donne nella cura di altri soggetti (anziani, disabili). I progetti dovranno avere una durata di non più di 24 mesi.
Alle imprese beneficiarie è riconosciuto un contributo a fondo perduto che può coprire dal 90% al 70% dei costi ammissibili in ragione della dimensione d’impresa; il contributo è decrescente al crescere della dimensione da micro a grande impresa. La restante parte dei costi dovrà essere sostenuta dal beneficiario, sia in forma finanziaria sia fornendo beni e servizi (contributo in natura) per la realizzazione del progetto. Gli importi erogabili saranno i seguenti:
● da € 15.000 a € 50.000 per le microimprese;
● da € 30.000 a € 100.000 per le piccole imprese;
● da € 80.000 a € 250.000 per le medie;
● da € 200.000 a € 1 milione per le grandi.
Per accedere al finanziamento è necessario inviare la domanda, corredata dagli allegati previsti nel bando, all’indirizzo pec: AvvisoRiParto@pec.governo.it. La pec utilizzata per l’invio dovrà essere quella dell’impresa proponente o del soggetto capofila dell’aggregazione di imprese. I documenti dovranno essere firmati digitalmente dal legale rappresentante o da suo delegato, dell’impresa proponente o del capofila, e dovranno essere protetti da password che sarà comunicata separatamente al Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che gestisce la misura.
La nuova scadenza prevede che le domande potranno essere inviate fino alle ore 12.00 del 30.09.2022.
Autore: Sabrina Silipo – Sistema Ratio Centro Studi Castelli