Il caso e la decisione della Corte – Un’importante ordinanza della Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha recentemente affrontato il tema delle assenze ingiustificate dal lavoro. Il caso riguardava un lavoratore licenziato per un’assenza arbitraria superiore a 10 giorni consecutivi. La Corte ha confermato la legittimità del licenziamento, respingendo il ricorso del dipendente.
L’ordinanza 5.08.2024 n. 22004 ha stabilito che non incombe alcun onere sul datore di lavoro di segnalare la mancanza di giustificazione per le assenze del dipendente. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale nel diritto del lavoro: la responsabilità di comunicare e giustificare le proprie assenze ricade interamente sul lavoratore.
Obblighi del lavoratore e del datore – La Cassazione ha sottolineato che il lavoratore ha il dovere di comunicare tempestivamente le proprie assenze al datore di lavoro. Questo obbligo deriva dal principio di buona fede e correttezza nell’esecuzione del contratto di lavoro. Il datore, d’altra parte, non è tenuto a “inseguire” il dipendente per ottenere spiegazioni sulle sue assenze.
La Corte ha anche affrontato la questione della notifica della contestazione disciplinare. Nel caso specifico, è stato ritenuto che la notifica fosse stata correttamente effettuata, nonostante le obiezioni del lavoratore riguardo alla persona che aveva ricevuto la lettera di contestazione.
Nuovi scenari nel diritto del lavoro: la Cassazione ridefinisce gli obblighi nelle assenze – La recente sentenza della Cassazione introduce elementi significativi nel panorama dei rapporti lavorativi in Italia, con particolare riferimento alla gestione delle assenze e alle procedure disciplinari.
Il verdetto consolida la posizione dei datori di lavoro in materia di licenziamento disciplinare per assenze non giustificate. La Corte ha chiarito che non sussiste l’obbligo di preavviso al lavoratore riguardo le sue mancanze prima di procedere con la contestazione formale. Questo aspetto modifica l’interpretazione precedente, offrendo ai datori di lavoro maggiore flessibilità nell’avviare procedimenti disciplinari. Per i lavoratori, la sentenza enfatizza l’importanza di una comunicazione tempestiva e accurata delle proprie assenze. A tal proposito la Corte sottolinea come la negligenza in questo ambito possa condurre a provvedimenti severi, fino al licenziamento.
Tuttavia, la Cassazione non ha mancato di rimarcare l’importanza di una corretta gestione delle procedure disciplinari da parte dei datori di lavoro. Nonostante la rimozione dell’obbligo di segnalazione preventiva delle assenze ingiustificate, resta fondamentale il rispetto scrupoloso delle norme previste dalla legislazione e dai contratti collettivi nell’intraprendere azioni disciplinari.
Autore: Gianluca Pillera – Sistema Ratio Centro Studi Castelli
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