Aumento del netto in busta paga. Da luglio le buste paga saranno più pesanti, di quanto?

Closeup on pile of euro banknotes. Free public domain CC0 image.

Grazie al Decreto Lavoro (DL 48/2023) i lavoratori dipendenti potranno godere di un incremento della propria busta paga a partire da luglio e fino a dicembre 2023. Di seguito vediamo insieme a chi è rivolta questa misura e come si può beneficiarne.


Cuneo fiscale e contributivo

  • Ogni mese i datori di lavoro a partire dalla retribuzione lorda, devono calcolare e trattenere le imposte ed i contributi sia per quanto riguarda ciò che è di competenza dei lavoratori che quanto compete loro, come ad esempio i contributi ed il T.F.R.. Si inseriscono in questa fase le misure per la riduzione del cuneo fiscale e possono agire dunque in duplice modalità:
  1. diminuire le aliquote Irpef, si parla allora si riduzione delle imposte e del cuneo fiscale;
  2. diminuire le aliquote I.V.S., in questo caso si parlerà di riduzione dei contributi e di cuneo contributivo.
  • L’effetto che si ottiene dalla diminuzione di queste aliquote è che diminuendo le trattenute sulla retribuzione lorda aumenti, di conseguenza, la retribuzione netta che sarà percepita in busta
    paga dal lavoratore dipendente.
  • Per completezza ricordiamo che negli ultimi anni il legislatore è intervenuto in entrambe le direzioni rimodulando le aliquote Irpef e riducendo l’aliquota I.V.S. per i dipendenti.
  • La misura del taglio del cuneo contributivo è prevista dal 1.07 e fino a novembre 2023 quindi per 5 mensilità.
  • Al momento è difficile capire se l’estensione a 6% e 7% potrà essere estesa anche al 2024. Uno “sconto” temporaneo

Cosa cambia da luglio

  • Il Decreto Lavoro ha introdotto una ulteriore riduzione del cuneo contributivo del 4%.
  • Per i periodi di paga dal 1.07.2023 al 31.12.2023, infatti, l’esonero contributivo è riconosciuto:
  • nella misura di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, non ecceda l’importo mensile di € 2.692 euro;
  • nella misura di 7 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, non ecceda l’importo mensile di € 1.923.
    Tale riduzione contributiva a carico del lavoratore dipendente si tradurrà in un aumento del netto della busta paga, che però non corrisponderà in modo esatto all’importo della minore trattenuta previdenziale
    subita, questo perché sarà compensato in parte dall’aumento del prelievo Irpef netto conseguente all’innalzamento dell’imponibile fiscale.
  • Riportiamo di seguito una tabella di simulazione considerando un’aliquota Inps a carico del lavoratore del 9,19% e la sola detrazione per lavoro dipendente.

Autore: Pietro Giacomazzi – Sistema Ratio Centro Studi Castelli

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