Effetti dell’inflazione sulle abitudini alimentari degli italiani.
Ismea, in collaborazione con NielsenIQ, ha stilato e pubblicato un rapporto sull’andamento dell’agricoltura biologica nell’ultimo anno. Emerge un dato eclatante: l’inflazione appare, purtroppo, la protagonista di questo racconto a discapito del mercato dei prodotti bio.
I dati, infatti, mostrano un divario lampante, in termini di crescita, se rapportati alla dinamica generale dei consumi alimentari, che hanno chiuso l’ultimo anno con un incremento a valore del 6,4%, insufficiente a neutralizzare l‘inflazione al +8,1% (+9,1% per alimenti e bevande). Le vendite al dettaglio, basandosi sui fatturati di reparto, sono cresciute relativamente nel corso del 2022, registrando solamente un +0,5% rispetto al 2021.
Nonostante tale aumento irrisorio, che ha portato il valore delle vendite nel canale retail (che comprende discount, dettaglio specializzato, grande distribuzione) a quota 3,66 miliardi di euro, l’incidenza del comparto sul totale della spesa alimentare si è ridotta al 3,6%, rispetto al 3,9% del 2021.
Anche all’estero la situazione non è migliore: si evidenziano importanti riduzioni dei fatturati nei negozi specializzati a favore degli acquisti all’interno dei discount. Paesi come Germania e Svizzera, dove il biologico è solitamente preferito, hanno registrato nel 2022 un ribasso.
Non bisogna, tuttavia, creare allarmi nonostante possa destare qualche preoccupazione anche la normativa UE sulle nuove tecniche genomiche (Ngt), dopo la proposta di legge che apre la strada alla sperimentazione in campo alle cosiddette “biotecnologie pulite”. Le associazioni di categoria hanno sottolineato che le contrazioni sarebbero in linea con il trend generale del settore.
Gli aumenti registrati sulla merce confezionata, spesso a doppia cifra, hanno avuto un ruolo decisivo nel frenare gli acquisti, penalizzando in particolare proprio il comparto bio che, si sa, è più costoso rispetto al prodotto tradizionale.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
Autore: Paolo Lacchini – Sistema Ratio Centro Studi Castelli